Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

20 set 2012

Teologia portatile. Piccolo dizionario della religione cristiana - Paul - Henry Thiry d'Holbach (Dizionario - 1767)


"CRISTIANO. È un buon uomo, una pecorella del buon Dio che, nella semplicità del suo cuore, è persuaso di credere fermamente le cose incredibili che i suoi preti gli hanno detto di credere, soprattutto quando non ci ha mai pensato. Di conseguenza è persuaso che tre non fanno che uno, che Dio si è fatto uomo, è stato appeso, è resuscitato, che i preti non possono mai mentire e che coloro che non credono ai preti saranno condannati senza remissione".

Del divino barone d'Holbach abbiamo più volte scritto e apprezzato la figura e l'opera filosofica. Sarà bene riscriverne: è troppo spesso ignorato e in questi momenti di assolutismi (più strombazzati che seguiti in verità) è bene ricordarlo. Mi ripeterò, lo so, ma non posso farne a meno.
Questo dizionarietto, come tutta l’opera d’holbacchiana, è un libro pericoloso, incendiario. Secondo il barone, e non solo, la religione è frutto dell'ignoranza e dell'immaturità umana di fronte alla vita e ai suoi pericoli. Purtroppo, per mezzo della menzogna della casta sacerdotale, malattia del sistema politico, la religione si è istituzionalizzata: è diventata facile e machiavellico strumento per regnare. I preti, quindi, potenti e prepotenti, dopo che per mezzo di estorsioni e terrificanti messaggi dal falso scopo educativo hanno bendato gli uomini che non possono né vogliono vedere la verità, dopo che con le loro menzogne hanno da sempre sottomesso l’autorità dello stato, sono i veri monarchi da smascherare. Ecco il compito rivoluzionario del volume: scardinare il poderoso connubio tra Chiesa e Stato che vede quest'ultimo succube della prima. Non notate nulla di attuale?
Il dizionario è introdotto da un sarcastico "Discorso preliminare", il quale sintetizza e rende discorsivo il senso dell'elenco dei lemmi considerati per spiegare la teologia, quella gigantesca impostura causa di tanti mali e ignoranza. Anche la definizione dei lemmi è sarcastica, beffarda, fulminea. Le sentenze sono agili, non c'è un ragionamento dietro, nessuna argomentazione; sono solo valanghe di bombe corazzate di evidenza, di storia, di fatti visibili a tutti, ma che tutti fanno finta di non vedere.
È un libro luminoso, scattante, che nelle intenzioni dell'autore doveva servire a rischiarare le menti, a illuminare la verità. È un libro che, purtroppo, nonostante certi estremismi e certi anacronismi, deve essere ancora letto e riletto.

Di utilissima contestualizzazione l'introduzione del prof. Tomaso Cavallo, che, chiarendo il senso della ‘Teologia portatile’, tra l'altro, paragona i diversi autori di dizionari tanto di moda nel secolo dei Lumi.

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