Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

17 gen 2022

Il confine del futuro - Francesca Rossi (Saggio - 2019)

"È chiaro quindi che a questo punto tutte le comunità - ricercatori, programmatori, aziende, esperti di altre discipline, politici... - stanno lavorando per assicurare un impatto positivo dell'IA sulle persone e la società. Le opzioni per raggiungere questo obiettivo sono molte: linee guida, certificati, standard, agenzie di controllo, leggi ecc. Ma la tecnologia cambia molto velocemente, quindi vanno usati metodi agili e flessibili che possano adattarsi a nuove tecniche e capacità dell'IA, stando attenti a non rallentare l'innovazione e a non disturbare la competitività".


Ormai l'IA è dentro le nostre case, nelle nostre tasche persino, e molto velocemente altri strumenti intelligenti arriveranno e saranno di uso quotidiano. Tutto ciò sta trasformando il nostro mondo, il nostro modo di vedere il mondo stesso ed è inevitabile chiedersi come tali tecnologie possano non esplodere tra le nostre mani, quale impatto hanno e avranno sul mondo del lavoro, o nell’uso delle armi autonome, quando arriverà il momento della singolarità, ovvero il momento in cui un'IA sarà superintelligente. Preoccupazioni che l'autrice, informatica di prestigio internazionale, in modo chiaro e semplice, cerca di evidenziare, ma allo stesso tempo cerca di combattere. Così, dopo aver definito cos'è un'Intelligenza Artificiale, specificando quanto difficile sia definire l'intelligenza umana, dopo aver spiegato il concetto di razionalità in una Macchina di Turing, dopo aver scorso velocemente la storia dell'IA nei giochi e nell'elaborazioni di dati che per mezzo di algoritmi hanno rivoluzionato il presente, la scienziata distingue gli algoritmi procedurali (le ricette che indicano al pc le procedure, le istruzioni) dalle macchine che, invece, imparano dagli esempi. Macchine, queste ultime, che hanno bisogno di enormi quantità di dati e di sviluppi probabilistici che, ovviamente, non escludono la possibilità dell'errore. Ed è in questi limiti che si inserisce l'idea del rischio, la preoccupazione che tutto possa precipitare in scenari apocalittici. Eppure c'è fiducia nelle parole dell'autrice, c'è la fiducia che si possano valorizzare i benefici dell'IA e allo stesso tempo mitigarne gli effetti negativi. Serve collaborazione tra diverse discipline, tra i ricercatori, tra i programmatori, tra i politici, al fine di trovare un'etica comune che possa portarci a vedere un futuro di speranza e di progresso.

Un libro che scorre veloce, diretto, non impegnativo, in grado di dare informazioni e rassicurazioni, che cerca di rispondere alla domanda: possiamo fidarci dell'intelligenza artificiale?

16 gen 2022

Classifica: i più belli e i più deludenti del 2021

L'anno appena passato, che disgraziatamente e storicamente si è caricato il peso del precedente, per me è stato sì povero di viaggi veri e concreti, ma allo stesso tempo è stato intenso dal punto di vista intellettuale. È vero, non sono tantissimi i libri che ho letto (solo 30), tuttavia c'è stato dietro un impegno di studi accademici che, in fin dei conti, mi fanno sorridere. Così ho ripreso in mano, tra gli altri, volumi di estetica, di morale, di filosofia antica, di politica, ricordandomi che c'è sempre da imparare con entusiasmo. Che si è sempre, se lo si vuole, giovani appassionati studenti che si meravigliano di fronte alla conoscenza... Oltre agli studi, non posso dimenticare Proust (che è diventato quasi un'ossessione), Bufalino, Cioran, Nietzsche, che mi hanno accompagnato fedelmente durante l'anno con la loro profonda dolcezza mista a feroce sofferenza.

Ma ecco la mia classifica del 2021:

1. Niente di nuovo sul fronte occidentale

2. Proust a Grjazovec 

3. La letteratura e il male

4. Contro la memoria 

5. Vita di Beethoven 

Il romanzo di Remarque l'ho trovato strepitoso, da leggere a scuola per l'intensità del messaggio e dello stile, così come ho trovato esaltante, e direi vitale, l'idea che ha Czapski di Proust. Un Proust che nelle originali pagine di Piperno affronta il senso e l'importanza del ricordo e quello dell'oblio. Il tema del male per affermare la volontà e la libertà nel saggio di Bataille è motivo di ulteriore riflessione per me, mentre la biografia di Rolland merita un posto in classifica per la passione con cui è scritta.

Qualche libro deludente c'è stato; nulla di illeggibile però, sebbene il manuale di Douglas Mortimer sia solo didascalico, il romanzo di Ilaria Tuti non abbia climax e i quaderni di Rilke siano lenti e a tratti noiosi.

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