Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

28 feb 2020

Triste, solitario y final - Osvaldo Soriano (Romanzo - 1973)

"Ollie non era solo un amico. Era parte di me; nessuno poteva essere nulla senza l'altro. La nostra vita è stata il cinema e l'abbiamo divisa per intero. Non ci vedevamo spesso, ma facevamo la sola cosa che giustificava la nostra vita: facevamo il cinema. Ben presto mi resi conto che eravamo una persona sola. Io non potevo assistere al mio funerale".

Il romanzo inizia raccontando un fatto realmente accaduto: l'arrivo di due giovani amici inglesi negli Stati Uniti, l'arrivo di due comici del calibro di Charlie Chaplin e Stan Laurel. Poi, con un lungo salto temporale, la storia si sposta quando, dopo i successi di una vita, Laurel è ormai vecchio. Stanco e quasi depresso, fa visita a un investigatore privato, Philip Marlowe (lo stesso personaggio dei romanzi di Chandler) e decide di assumerlo per scoprire perché nel mondo del cinema non trova più posto. Il racconto è sincopato, sono presenti intermezzi biografici, tra un capitolo e un altro, dove si intersecano le vite di una vita. In particolare, leggiamo di un Oliver Hardy, ormai vecchio e squattrinato, che cerca un ruolo nell'ultimo film dello spavaldo e rozzo John Wayne. Lo stesso pacchiano Wayne che picchierà a sangue Marlowe durante una indagine a casa sua.
I capitoli sono slegati tra flashback e flashforward, tutto si interseca e si dirama, ma senza che si crei confusione. Fino a quando troviamo Soriano, l'autore del romanzo, che dopo la morte di Laurel conosce il detective Marlowe, davanti alla tomba del comico. Da questo incontro il romanzo prosegue linearmente. I due fanno ricerche su Laurel (Soriano vuole scrivere una biografia sull'attore) e allo stesso tempo lavorano a un caso di infedeltà, tra risse, corse d'auto, pedinamenti, una notte passata in carcere. Tutto sembra molto americano... Poi la svolta: decidono, la notte degli Oscar, di parlare con Charles Chaplin, amico di Laurel, ma protetto da uomini della sicurezza. Maldestramente i due protagonisti riescono a immobilizzare gli uomini di scorta e Soriano intercetta l'ormai anziano Chaplin. Soriano non parla inglese, e tutto finisce in un nulla di fatto. Ma mentre lo spettacolo per gli Oscar è al suo apice, Marlowe, notato John Wayne, lo picchia per vendetta. La scena si fa surreale e intervengono nella rissa Charles Bronson, Dean Martin, James Stewart, lo stesso Soriano con il bastone di Chaplin. Terminata la pantagruelica scazzottata, Marlowe e Soriano sequestrano l'indifeso e scorbutico Chaplin. Durante la fuga, però, vengono intercettati da altri malavitosi che prendono il comico durante una sparatoria. Siamo alla fine, il romanzo si conclude con i due protagonisti che, dopo un ennesimo avventuroso rientro, a casa aspettano l'arrivo della polizia (se mai arriverà...), giocando a scacchi e parlando di Stan Laurel.
La malinconia è strisciante in tutto il racconto, commovente nei personaggi stanchi, nei loro ricordi, nelle parole che rievocano episodi lontani velati da una patina di nostalgia. È un romanzo divertente allo stesso tempo, che si legge velocemente, ricco d'azione, facile e gustoso, sebbene possa sembrare disorientante per via dei contini salti temporali. È pessimista anche, c'è dentro la problematica della ricerca della verità storica e dell'esistenza del singolo. Si può investigare, ci si può scontrare con il mondo alla ricerca di fonti attendibili, ma quasi mai si riuscirà a trovare la verità.

24 feb 2020

Nietzsche e la filosofia del Novecento - Maurizio Ferraris (Saggio - 1989)

"Nietzsche ripete con Lou e con Paul Rée lo schema affettivo di Dioniso, Arianna e Teseo; progetta di fondare una sorta di cenobio laico con Lou e Rée. Questi complicati propositi naufragano anche per l'intervento di madre e sorella. Verso fine anno, Nietzsche cade in una profonda depressione, ha progetti suicidi, abusa di sonniferi, mentre la salute ha un ulteriore tracollo".


Dopo aver ripercorso con arguzia e scioltezza la biografia e il pensiero filosofico di Nietzsche, Ferraris racconta la sua altalenante fortuna. Un pensatore difficile che ha espresso un messaggio straordinario che, già prima e dopo la sua morte, influenzerà tutto il secolo scorso, e non solo. Dalle prime interpretazioni sul ruolo del filosofo-artista, passando per gli sviluppi morali alle mistificazioni fasciste e naziste del pensiero superomistico, fino alla Rinascita e alla fortuna nella Francia esistenzialista degli anni Sessanta del '900, Nietzsche ha rappresentato il ruolo del filosofo imprescindibile, necessario. Pensiero che diventa fondamento per intellettuali del calibro di Löwith, Jaspers, Bataille e Heidegger, ma anche per Deleuze, Vattimo, Ricoeur.
Il libro si conclude con un breve saggio dello stesso Ferraris dal tono quasi confessionale, in cui spiega il rapporto conflittuale che da sempre ha avuto con il pensiero del grande filosofo tedesco. 
Un saggio di storia della pensiero, chiaro, generale, che racconta la fortuna di una dottrina che, tra alti e bassi, ha segnato indubbiamente e prepotentemente il secolo breve.

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