I giorni, le settimane, gli anni trascorsi in trincea ritorneranno, e i nostri camerati morti si alzeranno e marceranno al nostro fianco. Avremo la mente limpida e uno scopo; e così marceremo, con i nostri morti accanto a noi e con gli anni al fronte dietro le nostre spalle: ma contro chi, contro chi?"
Un insegnante, Kantorek, un nazionalista convinto, anziché riflettere sul senso della vita e sui valori fondamentali, incita i suoi studenti a partecipare da volontari alla Grande guerra. I suoi giovani studenti, presi dalla foga, si lasciano convincere e si arruolano. Kropp, Müller, Leer, Paul Bäumer (il narratore) sono cresciuti insieme tra i banchi di scuola e insieme decidono di vivere l'esperienza della guerra. In trincea conosceranno Tjaden, Westhus, Detering, Katczinsky, altri compagni, altri amici con qualche anno in più e con più esperienza militare sulle spalle. Presto, però, tutti loro si accorgono di quanto la lora vita sarà segnata dalla guerra e quanto la loro generazione sia fondamentalmente distrutta dal conflitto mondiale.
Insieme condividono il senso dell'amicizia vera, dell'essere parte di un gruppo in cui ognuno sente di essere qualcuno per l'altro, mentre chi ha voluto la guerra li considera come carne da sacrificare. Condividono anche la condizione del soldato al fronte, l'assurda disumanità dell'uomo che diventa cosa naturale. La morte è una presenza costante e uno a uno saranno tutti contagiati da lei. Sono fratelli che vivono lo stesso senso di morte, respirano la stessa aria di tragedia; giovani che si sentono vecchi. Tra azioni pericolosissime strisciando nel fango, con i pidocchi, con i topi, al freddo, sotto i bombardamenti, le urla dei compagni feriti, il micidiale gas asfissiante e tra momenti di stasi e di lunghi e snervanti ozi in attesa di mangiare qualcosa o di dormire su un po' di paglia, questi ragazzi diventano improvvisamente vecchi nel cuore e nella mente. Il racconto sulla licenza di Bäumer è emblematico. Paul, a casa per due settimane, preferisce stare da solo che raccontare delle sue battaglie al fronte. Adesso ha altre battaglie da combattere: contro la normalità, contro la quotidianità, contro la giovinezza che ormai è svanita nella trincea.
Ci sono opere che segnano profondamente l'animo di chi le scopre. Per questa è così, struggente per il cuore e per la mente. Un capolavoro che in fondo, nelle micidiali descrizioni della guerra, in cui si sentono davvero gli scoppi dei bombardamenti e si vedono davvero i corpi martoriati e senza vita di quei ragazzi affossati nel fango, è un esaltante inno alla pace.
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