Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

30 nov 2019

Omeopatia - Roberto Burioni (Saggio - 2019)

"In fondo la prescrizione di una terapia omeopatica è più simile a un oroscopo che a una ricetta medica, e chi vende un preparato omeopatico - anche se ha preso una laurea in Farmacia - non è poi tanto diverso da chi vende un filtro d'amore per recuperare gli affetti perduti. In entrambi i casi quello che vi viene fornito è qualcosa che non ha alcuna dimostrata utilità e il massimo che potrà darvi è serenità e ottimismo dovuti alla suggestione". 

In un mondo sempre più confuso per via delle innumerevoli balle che circolano e in un mondo in cui sembra che lo spirito critico sia sempre meno forte, sono tanti gli argomenti su cui si è costruito un sistema che è poi diventato verità. È il caso dell'omeopatia. Ormai è certo che l'omeopatia sia una bufala, che sia una menzogna costruita nel tempo. Gli studi scientifici lo dimostrano senza ombra di dubbio, eppure ancora si avverte la presenza assillante di quei prodotti miracolosi. Nove milioni di italiani fanno uso di preparati omeopatici, lasciano che i loro portafogli si svuotino senza un perché. Ci sono persino medici che prescrivono tali preparati. Burioni non è nuovo alle battaglia contro l'ignoranza. Bugie, leggende, verità, come recita il sottotitolo, è un libro appassionato e appassionante, è una costellazione di storie e di personaggi. Come quella di Roy, un medico francese che maldestramente ha osservato delle bolle d'aria al microscopio e si è convinto che fossero oscillococchi (batteri inesistenti che però sarebbero nei granuli omeopatici che si usano come cura e profilassi). O come quella di Samuel Hahnemann, il padre dell'omeopatia che guariva senza niente di concreto, in un'epoca in cui curarsi con la medicina ufficiale (quella degli umori e dei salassi) era davvero rischioso. Coinvolgente il capitolo sulla memoria dell'acqua. Sembra che l'acqua abbia una memoria, ci sono studi che lo provano. Il lettore quasi si convince, e poi ecco arrivare la verità: era tutta una menzogna, frutto di manipolazioni e artifici, e l'acqua non possiede alcuna memoria. Il capitolo sui preparati che contengono (non è vero, ma così dicono) diluizioni di raggi solari (generici, d'Inghilterra, d'Australia), lunari, della nota FA, del vuoto cosmico, di luce di Saturno, di acqua diluita in acqua è davvero straordinario. Ma se è davvero tutta magia, si chiede Burioni, perché molti pazienti sostengono di stare bene quando utilizzano i medicinali omeopatici? È quello che si chiama effetto placebo, fenomeno conosciuto sin dalla seconda guerra mondiale, quando ai soldati si faceva credere che una sterile soluzione salina fosse morfina. Una suggestione insomma. 
Ma la scienza non è suggestione, e così il libro è anche un pretesto per parlare di chimica, in modo semplice però, e in questo modo capiamo cosa sia la legge di Avogadro e quindi di quanto la prolungata diluizione di un prodotto, come nei preparati omeopatici, dopo un po' non abbia più alcun effetto.
Eppure possono imparare qualcosa i medici seri dai medici che invece seri non sono? Sì, sostiene Burioni. I medici e i farmacisti che prescrivono medicinali alternativi e pozioni omeopatiche ascoltano i loro pazienti, dedicano loro del tempo, fanno in modo che si instauri un rapporto di simpatia e di empatia. Questo dovrebbero imparare i medici seri, quegli stessi medici che si rimbalzano i loro pazienti, che vanno sempre di fretta e non ascoltano le paure altrui.
In fondo quest'ultimo lavoro di Burioni è un libro di storia della società e della cultura, e quindi un libro sulla nostra società, su come lasciamo che ci ingannino, su come lo spirito critico non sia così presente. Parole che la dicono lunga sulla nostra inclinazione alla superstizione e alle pozioni magiche insomma, ma anche una lezione per ricordarci che, nonostante il progresso e le vittorie della scienza, siamo ancora lontani da un progresso in quanto specie umana.

19 nov 2019

Una vita con Cioran - Simone Boué (Saggio -1996)

"C'era una casa dove si poteva mangiare aperta a tutti gli studenti. Ed è lì che incontrai Cioran. Ricordo benissimo, era il 18 novembre 1942. L'avevo già notato, essendo molto diverso dagli altri, e poi era più vecchio della media degli studenti, aveva 31 anni. Ero in coda per andare a pranzo. Occorreva riempire un buono-pasto, segnare la data, il proprio nome e, quando si passava alla cassa, si doveva esibirlo. Lui, invece di attendere, è venuto accanto a me, chiedendomi quale fosse la data. Per questo la ricordo: era il giorno del mio compleanno. Mia madre aveva spedito una torta. Gli dissi il giorno, e poi dopo..."


Simone Boué, compagna di Cioran dal 1942 al 1995, anno di morte del grande filosofo tragico, in questa brevissima intervista rilasciata a Norbert Dodille ripercorre la sua vita insieme all'apolide metafisico. Ecco raccontata la dimensione domestica, concreta di un uomo che ha fatto a pugni con la vita, dello stesso teorico del suicidio come possibilità esistenziale. Scopriamo un Cioran che elogia il riposino pomeridiano, che segue una dieta biologica, che si cimenta in lavori di bricolage in casa, ma lo seguiamo anche nelle sue ossessioni quasi nevrotiche.
Ma in tutto questo emerge anche la figura di Simone, la donna della vita di Cioran, la donna che lo ha sopportato e supportato nelle sue quotidiane discese negli inferi dell'esistenza, che gli è restato vicino in quell'abisso chiamato Alzheimer e che lo ha visto morire. Una bella chicca che per chi in Cioran vede un nuovo Diogene che cerca la morte in un cimitero. 

17 nov 2019

La condizione umana - André Malraux (Romanzo - 1933)

"Sentiva tremare in sé la sofferenza fondamentale, non quella che scaturisce dagli esseri o dalle cose, ma quella che sorge dall'uomo stesso e a cui la vita si sforza di strapparci. Egli poteva sfuggirle, ma solo cessando di pensarla; e vi si tuffava sempre più, come se questa contemplazione atterrita fosse la sola voce che la morte potesse sentire, come se la sofferenza di essere uomo, di cui si impegnava fino in fondo al cuore, fosse la sola preghiera che potesse ascoltare il cadavere del figlio ucciso". 

Cina, marzo-aprile 1927. Alcuni rivoluzionari, operai guidati da comunisti, organizzano una rivolta a Shanghai prima che arrivi Chiang Kai-Shek del partito del Kuomintag, ancora alleato con i comunisti. Seguiamo quindi le vicende di questi ragazzi nella notte e nelle ore seguenti in cui organizzano la rivolta. Seguiamo specialmente le emozioni estreme di Kio fino al suo suicidio; di Cen e della sua tenerezza di fronte alla morte; di Ferral e della sua idea di donna oggetto; l'indifferenza di Clappique; la sensibilità e la trasformazione di Emmerlich; del russo Katov che offre, in uno slancio di umanità, il suo cianuro a due compagni prima di essere giustiziato. Una situazione storica che si fa esistenziale; la rivolta, la lotta, la morte. Quest'ultima in particolare è vissuta nella sua dimensione più attiva, nella sua ricerca attraverso la ribellione. Morire non vuol dire solo accettare la fine come rassegnazione, significa anche cercarla nella sua essenza, dando significato alla vita stessa. Ne è un esempio Katov che sarà ucciso, ma dopo che aveva dato la sua parte di cianuro a due amici terrorizzati perché era stato detto loro che sarebbero stati bruciati vivi.
È dunque il romanzo in cui l'impossibilità della comunicazione con l'altro diventa condizione esistenziale, di ribellione, che non può che avere un solo esito, la morte. Una tragedia, quella dell'uomo, che si consuma nella storia, come conseguenza dell'incomunicabilità. Anche volendo la semplificazione, anche desiderando la semplicità ogni cosa diventa complessa e complicata. Si ha l'impressione che tutto avvenga, nonostante la volontà di alcuni uomini che desiderano cambiare ciò che è. Non c'è spazio per il dover essere, l'essere è tragicità. Semplificare vorrebbe dire vivere meglio, realizzare un mondo di giustizia, ma realizzare quella semplificazione e quel mondo è impossibile. Tutto è necessariamente complicato e non può che essere così. E in questa condizione, anche se alcuni uomini lottano per il cambiamento, questi stessi uomini non sono in grado di trovare una sintesi che abbia il valore dell’universale, non sono capaci di capirsi...

16 nov 2019

Contro natura - Dario Bressanini, Beatrice Mautino (Saggio - 2015)

"L'intervento umano, che sia di semplice selezione, che sia invece volto a produrre le mutazioni o che, ancora, consiste nel prendere geni e spostarli artificialmente non si discosta poi molto da quello che avviene regolarmente in natura. Non stiamo cercando di dimostrare che questi prodotti siano innocui a prescindere, ma ci piacerebbe che venisse concesso loro il beneficio del dubbio, e che non fossero considerati colpevoli senza un regolare processo". 

I due autori, ormai famosissimi sui social, con questo lavoro sottolineano ancora una volta la discrepanza che c'è tra la scienza e la pseudoscienza, tra la cautela dello scienziato che si pone dubbi e non si esprime categoricamente se non ha prove e il marketing che, invece, senza dati e certezze spinge verso un indirizzo piuttosto che un altro. Come il caso dell'intolleranza al glutine su cui la scienza non si è espressa completamente, mentre c'è chi propone senza distinzione diete gluten-free; oppure il caso del grano Creso che, senza studi scientifici, è diventato il nemico numero uno dei sostenitori di diete naturali e biologiche. Su questa scia leggiamo anche della sciocca e fuorviante distinzione tra grani antichi e grani moderni. Il capitolo sulle carote viola, credute OGM, poi è spassosissimo. Così come il capitolo sulle mele e sui pregiudizi che si hanno sugli organismi geneticamente modificati è esemplare.
In una società in cui è passata l'equazione assoluta secondo cui ciò che è modificato dall'uomo è dannoso per la natura e per l'uomo stesso, un libro come questo offre una prospettiva differente, dell'analisi, dell'approfondimento, della ricerca caso per caso. Ed è solo in questo modo che possiamo districarci tra i semplici e sensazionalistici titoli giornalistici e le descrizioni scientifiche. Una volta si dibatteva tra verità di fede e verità di ragione, oggi si dibatte tra fake news e realtà di fatto. È il solito scontro tra emotività e razionalità.

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