Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

25 giu 2021

Thomas Hobbes - Norberto Bobbio (Saggio - 1989)

"Pur non essendo mai stato un politico militante, Hobbes scrisse di politica partendo dal problema reale e cruciale del suo tempo: il problema dell'unità dello stato, minacciata, un lato, dalle discordie religiose e dal contrasto delle due potestà, dall'altro, dal dissenso tra corona e parlamento e dalla disputa intorno alla divisione dei poteri. Il pensiero politico di tutti i tempi è dominato da due grandi antitesi: oppressione-libertà, anarchia-unità. Hobbes appartiene decisamente alla schiera di coloro il cui pensiero politico è stato sollecitato dalla seconda antitesi".


Il volume dedicato al grande filosofo inglese raccoglie i principali studi che Norberto Bobbio ha scritto tra il 1948 e il 1982. Secondo il grande e rimpianto filosofo e politologo italiano, la tesi di fondo del pensiero hobbesiano è l'unità dello Stato. Tra l'essere il vero padre del giusnaturalismo e l'anticipatore del positivismo giuridico, Hobbes ha descritto un modello politico da vero realista, e non da ideologo (come invece è stato Rousseau). Autoritario, il suo sovrano però non è un anticipatore dello Stato totalitario, come hanno sostenuto in molti, ma il simbolo della pace, dell'obbedienza e del ragionamento deduttivo. Contro il modello aristotelico secondo cui l'uomo è un animale che naturalmente ha una dimensione sociale, Hobbes descrive l'uomo come un essere malvagio che in natura vive in una condizione di perenne tensione e di paura di morire. L'unico modo per uscire da questa condizione è quello di affidare, attraverso un patto, tutti i suoi diritti a una figura terza che così sarà in grado di garantire con la sua potenza assoluta la pace. Un sistema politico, quindi, fondato su un artificio razionale in grado di calcolare danni e utilità all'interno di una visione realista, antropologicamente pessimista e anti-conflittualista. 

I saggi di Bobbio, con uno stile lineare e chiaro, tratteggiano in modo attento e anche appassionato il modello giusnaturalistico e, ovviamente, la teoria di Hobbes esposta sia nel De cive sia nel Leviatano. Un volume prezioso per chi vuole approfondire quella monumentale quanto affascinante teoria politica dell'assolutismo descritta da Hobbes nel XVII secolo.

22 giu 2021

Leviatano - Thomas Hobbes (Saggio - 1651)

"E patti senza la spada non sono che parole, essendo assolutamente privi della forza di dar sicurezza agli uomini. Pertanto, nonostante le leggi di natura (che in tanto ciascuno rispetta, in quanto ha la volontà di rispettarle quando possa farlo senza rischio), se non c'è alcun potere che sia stato eretto, o [ce n'è uno] non abbastanza grande per [garantirci] la sicurezza, allora ciascuno farà - e potrà legittimamente fare - assegnamento sulla propria forza e sulla propria capacità per premunirsi contro tutti gli altri".


Monumento della filosofia politica, il capolavoro di Hobbes, ritenuto ingiustamente mefistofelico e addirittura precursore dei totalitarismi del Novecento, è semplicemente rivoluzionario. Rispetto alla tradizione politica aristotelica, infatti, il filosofo inglese inserisce l'argomento politico all'interno delle scienze necessarie, non più del possibile. La sua analisi, razionalissima, debitrice del metodo cartesiano, è luminosa, lineare, consequenziale e non c'è molto spazio (se si accettano premesse e metodo) per la confutazione. Il ragionamento è semplice: gli uomini in quanto individui per natura sono egoisti e malvagi, ma allo stesso tempo sono anche razionali e sanno distinguere le leggi della natura, soprattutto quella che li induce a cercare la pace. Quindi per uscire dallo stato naturale di guerra in cui si trovano devono necessariamente rivolgersi a un sovrano che imponga loro la sua autorità e li renda sudditi. Un sovrano che pertanto sarà assoluto, che avrà su di sé ogni potere e sarà superiore a chiunque.  

Il trattato, sulla materia, la forma e il potere di uno Stato ecclesiastico e civile come recita il sottotitolo, è diviso in quattro parti: il primo dedicato all'uomo e sono esposti i principi filosofici (baconiani) e antropologici (pessimisti) che portano alla sua teoria politica. Il secondo, il più celebre, è relativo allo Stato e ai modi in cui deve essere costituito. Nella terza parte, invece, Hobbes analizza e commenta le Sacre Scritture (anticipando in qualche modo Spinoza) individuando la natura e i diritti dello Stato cristiano, che dipendono dalle rivelazioni sovrannaturali della Volontà di Dio. La quarta e ultima parte, infine, è dedicato al regno delle tenebre descritto come una confederazione di ingannatori (leggi Chiesa di Roma) che, per ottenere il dominio, si sforzano, con dottrine oscure ed erronee che risalgono alla tradizione filosofica greca, di oscurare la vera luce della natura e dell'insegnamento biblico.

Opera significativa, sebbene lontana dalla nostra concezione politica, ha un peso storico che non possiamo trascurare. Descrive un modello che realmente è esistito e ci aiuta a capirne meglio la sua natura e il suo successo nei secoli prerivoluzionari.

Archivio blog