Un blog di postille irrazionali. Un blog personale insomma; tanto per contraddirmi.
Presentazione
Presentazione
Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.
Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.
È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.
29 dic 2010
24 dic 2010
Il bagno di Diana - Pierre Klossowski (Saggio - 1956)
22 dic 2010
Dialogo tra un filosofo, un giudeo e un cristiano - Pietro Abelardo (Saggio - 1140)
12 dic 2010
Lettere d'amore alla nipote - Voltaire (Lettere - 1740/1750)
Madame Denis è, in tutto questo, un confessore, un’amante con cui potersi sfogare. Alcune lettere, appunto, si rivolgono a lei come se questa fosse un’amica, altre invece, lagnose, riportano il racconto di numerose brighe quotidiane. Racconta alla nipote delle sue malattie (ipocondria?), della sua insofferenza verso la vita di corte, ma sempre si legge dell’affezione sentita, vera, addirittura compassionevole quando il filosofo apprende della morte del marito della nipote.
Parecchie lettere sono scritte, soprattutto quelle legate al desiderio e all’amore, in un italiano sgrammaticato, ingenuo e quasi burocratico, eppure vi si lascia sempre trasparire la sincerità e la passione verso la nipote. E non mancano divertenti, quanto inaspettate, oscenità che alludono a una loro storia sessuale…
Importanti le note che arricchiscono le epistole alla fine del libro: raccontano da vicino gli anni del filosofo e scrittore francese durante lo scambio epistolare con madame Denis.
8 dic 2010
Le parole tra noi leggère - Lalla Romano (Romanzo - 1969)
Nella descrizione del carattere e degli atteggiamenti del figlio, non mancano da parte dell’autrice piemontese spazi di analisi introspettiva, i quali, a loro volta, si rifletteranno sulla descrizione del figlio. E la profondità freudiana che ne deriva è brillante, carica di veemenza, esplosiva; non c'è posto per il compromesso, per la finzione. È assente del tutto, infatti, l'aspetto del gioco, della dissimulazione, mentre è solamente palese la natura intima della confessione. Si consuma così un’autobiografia viscerale, straziante quanto lucidissima.
Il racconto è zeppo di frammenti di lettere, di documenti, di pagine di diario (materiale reale, non immaginario...) che mettono in luce quanto sentita sia stata la stesura del libro; dello sfogo. Certo, alla lunga tutto ciò rischia di diventare soporifero e poco intrigante: si aspetta sempre la considerazione, il colpo di coda della mamma, ma capita spesso che tardi a venire.
Il paratesto è assolutamente invitante, ricco di spazi bianchi che lasciano intravedere d’acchito la frammentarietà moderna dell'opera, però senza alcuna dispersione. I periodi intervallati dagli spazi, infatti, non sono scollegati, tutt'altro. Evidenziano, insieme all’incedere dell’esposizione, un'attenta elaborazione, un impianto basato sulla logicità e la scientificità dei ragionamenti, insaporiti da uno stile secco e rigoroso, ma non per questo poco affascinante. E nonostante il rigore analitico, l’opera ha un che di poetico, di tenero.
Un libro che scava davvero; fulminante, spietato. Premio Strega ben meritato.
1 dic 2010
Illuminismo estremo - Michel Onfray (Saggio - 2007)
Nel suo lavoro, il filosofo francese mette in luce le incoerenze dei classici pensatori illuministi (come Voltaire, Kant, Rousseau) giudicandoli pavidi e in combutta con il potere. Ma del resto anche loro sono tra i vincitori nella storia della filosofia, e non è di loro che Onfray vuole occuparsi, bensì dei vinti, degli sconfitti, dei coraggiosi e incapaci di compromessi.
Certo l’autore nella sua indagine trova dei limiti dove gli altri hanno trovato la grandezza e, viceversa, scorge la ricchezza dove gli altri hanno scovato un limite. Un ribaltamento di prospettive, sovversivo fino all'ultima frase, che alle volte può sembrare semplicistico, ma che uno stile ammiccante e crudele al contempo nasconde.