Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

9 set 2012

L'arte di insultare - Arthur Schopenhauer (Aforismi - 1860)


"Se rivolgiamo lo sguardo indietro ai duemila anni e più trascorsi nell'inutile tentativo di trovare un solido fondamento alla morale, forse ci verrà da pensare che non vi sia nessuna morale naturale, indipendente dalle istituzioni umane, ma che essa sia semplicemente un'invenzione artificiale, un mezzo escogitato per meglio raffrenare l'egoista e malvagia razza umana".

Anche se è preferibile non arrivare mai all'insulto, nella vita è inevitabile trovarsi in circostanze in cui l'offesa è necessaria. Ecco dunque un libro che educa il lettore a quest'arte raffinata, seppur di facile dominio. Ma queste sono le premesse e le intenzioni del filosofo o solo una mossa commerciale della casa editrice? Leggendo il volume le massime scelte non sembrano poi così offensive, ci si accorge invece di quanta finissima intuizione, acutezza e verità ci sia negli strali che Schopenhauer lancia. Cattiveria e rabbia sono solo gli abiti con cui si veste la ragione quando non è ascoltata. Forse è la verità in sé che risulta offensiva? Eppure non tutti gli aforismi mi sembrano depositari di verità. Le considerazioni sull'inferiorità delle donne, ad esempio, se in un primo momento fanno sorridere per la loro ingenuità, alla lunga infastidiscono.
Ma contro chi si scaglia il filosofo tedesco? Facile a dirlo, contro tutti: la società, la Germania, le donne, l'amore, la vita, il maltrattamento degli animali, la barba, Hegel, la storia; in breve contro il mondo intero.
È un libro dilettevole, a tratti fulminante, che abbozza la figura di un filosofo misantropo, misogino, a tratti altezzoso, ma che in fondo ha tutte le ragioni per essere tale. 
Piccolo neo. Dal singolo aforisma, presunto ingiurioso, preso in prestito dalle opere edite e inedite di Schopenhauer, purtroppo, non è possibile risalire all’opera da cui è tratto.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog