Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

8 set 2011

Sigmund Freud - Ludwig Marcuse (Saggi - 1956)


"I più celebri irrazionalisti tedeschi, Novalis, Schopenhauer, Nietzsche, Freud, furono soprattutto adoratori della ragione. Non lo si nota, perché gli illuministi classici trascurarono i continenti oscuri; da allora sembra obbligatorio definire l'illuminista come uno che ignora le zone oscure della coscienza e il romantico come uno che ne ignora le zone chiare. Freud vide in quell'oscurità, la descrisse, la misurò, la trovò possente, e fu adoratore del sole, un credente nella ragione".

Ludwig Marcuse (da non confondere con Herbert, altro freudiano) con questo studio cerca di definire un profilo psicoanalitico del padre della psicoanalisi. Il ritratto che ci dà, per ovvi motivi, ormai non ci sorprende. Timido, nevrotico, musone, epicureo, filosofo e scienziato insieme, moderato, Freud è combattuto tra la libertà della libido e il conformismo borghese; tra l'Es e il Super-Io. Molti curiosi aneddoti biografici servono, chiaramente, all’autore per sostenere e definire le sue tesi, allo stesso modo sfrutta la propria notevole cultura - che si evince dalle continue, curiose, appropriate citazioni disseminate nei saggi. Cerca di inquadrare Freud e la psicanalisi in un contesto storico preciso, di accostarlo ad autori e filosofi che prima di lui avevano intuito la possibilità di un inconscio non metafisico, cerca persino di avvicinare il concetto di angoscia di Freud a quello di Kierkegaard.
Molte notizie e interpretazioni, se forziamo un po’ l’analisi, collimano con quelle di Onfray, senza però mai sfociare nella denigrazione. Marcuse è uno studioso che venera Freud, si intuisce senza sforzo, ma che allo stesso tempo si riserva la possibilità di criticarlo.
Commento brillante su Freud, da leggere con gusto, tuttavia oggi non più originale.

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