Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

6 set 2011

Giocatori - Don DeLillo (Romanzo - 1977)


"Pammy dovette posare il sacchetto di frutta per aprire la porta. Si ricordò di che cosa l'aveva turbata, una vaga presenza. La sua vita. Odiava la sua vita. Era una cosa modesta, però, una piccola seccatura. Tendeva a dimenticarla. Quando cercava di ricordare che cosa le era frullato per la testa, le bastava capire di cosa si trattava ed era contenta che non fosse qualcosa di peggio"

Sebbene per me la monotonia e il suo compagno, l'ordine, siano gli unici rimedi, gli unici strumenti di sopportazione, seppur illusori, al devastante caos della vita, le raffigurazioni della banalità della monotonia mostrati dallo scrittore americano, di origini italiane, possiedono un che di profetico, quasi apocalittico; un che di insopportabile. Il romanzo vuole essere, di fatto, un affresco del disagio e della nevrosi della società contemporanea statunitense. E l’attenzione verso il tema dell'alienazione, del diventare altro, espresso nella dissacrante messa in scena delle quotidianità del mondo moderno, ha di certo un’andatura postmoderna. 
In una confusionaria New York sullo sfondo, Lyle e Pammy, una coppia di sposi, vivono una vita normale, moderna, socialmente accettabile. Ma è una vita dove domina la routine, dove ogni cosa è misurata, e li porta a essere calcolatori, attenti alla precisione e ai numeri; che li porta all'insoddisfazione. Stanchi e annoiati, come in un gioco di disalienazione, Lyle troverà un'amante e, interessato a un attentato terroristico a cui aveva assistito, diverrà agente dell'FBI e, contemporaneamente, di un gruppo terroristico; mentre Pammy deciderà di partire con una coppia di gay diventando l'amante di uno dei due.
Il racconto della consuetudine, della quotidianità dei protagonisti (immagino volutamente) è scialbo, a momenti quasi noioso. La scrittura invece è scorrevole, a tratti nervosa, soprattutto quando l'autore vuole descrivere le nevrosi della velocità cui l'uomo contemporaneo è assillato. I colori delle sensazioni dei protagonisti, specialmente quelle erotiche, sono le parti più intense e gustose del romanzo.

Un altro postdatato grazie.

2 commenti:

Archivio blog