Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

20 set 2011

Dal naso al cielo - Luigi Pirandello (Racconti - 1925)


"E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell'averla scoperta, là, mentr'ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore".

Altro capitolo delle 'Novelle per un anno'. Se dovessi trovare un seme comune, tra tutti, direi che il valore del dubbio e della relatività della conoscenza ne sia il principale. Spesso, nell'assaporare il gusto acerbo delle riflessioni di umili uomini, si riconosce una profondità paurosa, quella del limite dell'uomo: la vera causa che impedisce alla verità di attecchire. Di fronte ad essa, non sempre vittoriosa, la respingiamo e siamo costretti a convivere con l'illusione della convenzione. Ci sono inoltre differenze tra uomini, distinzioni sociali anche, in grado di sottomettere e impaurire, e quindi di allontanare la veridicità.
In quasi tutti i racconti, sono gli astri che meravigliano, che ti accompagnano con dolcezza nelle oscurità del pensiero. E si scopre che la vita è fatta di passioni, di caos pure. Ma il disordine, si sa, è categoria ritenuta dai più segno di colpevole sciatteria. Ecco perché molti personaggi pirandelliani sentono un impellente bisogno di sistemare ogni cosa, di rimediare alle male fatte: gli altri, o la nostra educata coscienza, sempre perfetti e ordinati, avrebbero qualcosa da ridire e deridere. La convenzione è ordine che occorre rispettare!

'Certi obblighi' e 'Ciàula scopre la Luna' sono i racconti che più ho ammirato. 

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