Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

30 gen 2011

Classifiche, un po' di numeri e facezie varie sui libri letti nel 2010

Il 2010, per quanto riguarda i libri conosciuti, goduti o detestati, è stato tutto sommato abbastanza fecondo. Scorrendo le pagine del blog, i volumi letti e commentati nell'anno appena passato sono stati 83; un numero importante (non il mio record...), ma decisamente migliorabile.
Ovviamente ce ne sono stati di più o meno interessanti, di brillanti e di pessimi, e stilarne una classifica, sempre e comunque, non è facile, ma per lo meno è divertente.  Ecco le mie liste.

I cinque libri più belli nel 2010, in ordine di importanza per me, sono i seguenti:
1. Caino

I libri più deludenti nel 2010, invece:

Anche se si intuisce già dalle classifiche di sopra, gli autori più interessanti sono stati Onfray, Saramago, Galilei, Calvino, Russell, Hume e Freud, di cui resta in verità solo la conferma della loro affinità ai miei gusti letterari e filosofici, mentre Tozzi di “Con gli occhi chiusi” è stato una piacevolissima sorpresa.
Degli autori più deludenti, invece, solo Hemingway rimane una conferma, mentre Collodi e Burroughs, di cui non avevo letto nulla, si sono rivelati insoddisfacenti e impalpabili.
Per concludere, qualche numero:
totale narrativa (romanzi, teatro e poesia): 43
totale saggistica: 40

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