L'influenza verghiana è molto forte e non mancano i richiami alla “roba” ad esempio. Ma le questioni principali sono diverse e profonde, peculiari di una certa opera pirandelliana. I singoli personaggi e le loro venture si relazionano di solito a quelle dei familiari. Non pare esistere l'individuo assoluto in Pirandello, solo l'io e gli altri; l'io e la famiglia soprattutto. La famiglia appunto, altro tema dei racconti. Tra affetti e difetti, tra amore e odio, le relazioni familiari sono causa di dannazione e condanna, e i singoli sono solo lucide vittime che non possono e non sanno reagire. Il tema della morte poi; la morte che non è possibilità bensì esclusione e annullamento, altro motivo ricorrente in questi racconti e non solo. La morte fa paura eppure può anche essere un nulla su cui aggrapparsi per far fronte all'insensatezza della vita, alla malattia. La malattia anche, non solo quella della vita, altro argomento quasi sempre presente.
Identità, famiglia, morte, malattia dunque, tutti concetti che si ritrovano nell'intera opera pirandelliana e che tanto hanno segnato la letteratura novecentesca.
Nota: i racconti che più mi sono piaciuti, "La morte addosso" e "Una voce".
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