Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

1 mag 2010

Atene e Sparta - Philip de Souza (Saggio - 2002)

"Alla fine Nicia decise di andarsene, ma quando stavano sul punto di salpare ebbe luogo un'eclisse di luna. I superstiziosi ateniesi la considerarono un segno di malaugurio, la dimostrazione che gli dei disapprovavano la loro fuga"

Questo breve volume prova a raccontare una guerra, la guerra del Peloponneso, che ha inciso profondamente su alcune delle pagine più importanti, e forse più affascinati, della storia occidentale. Lo storico ci tenta, sfruttando la sintesi divulgativa, tuttavia ne viene fuori un riassunto poco suggestivo e appassionante. Il racconto dei fatti, appunto, alle volte procede sommariamente; mancano le chicche, gli aneddoti che divertono il lettore.
Gli episodi narrati, però, hanno il loro fascino. Il racconto degli avvenimenti siciliani, poi (certo per motivi di sangue), s’impossessa di un’essenza d'interesse maggiore. Ma anche questo specifico momento lascia a desiderare...
Malgrado ciò, ci troviamo innanzi alle descrizioni di anni di guerra, di anni di battaglie, di anni di tregua, di anni di attese. Si ha la percezione che gli uomini coinvolti nella guerra vivessero nella tensione della sospensione, dell’attesa. Ne emerge un lungo periodo di difficoltà che segnò inesorabilmente la crisi di una civiltà che ancora oggi ha parecchio da dire.
Le immagini con le didascalie e le mappe che corredano il libro, aiutando la lettura e la comprensione degli avvenimenti, permettono anche di intuire le dotazioni militari che sia gli uomini di terra sia di mare adottarono. E viene naturale pensare alla guerra, alla sua difficoltà e tragicità.
Sembra inevitabile, anche per l'autore, citare le fonti: Tucidide soprattutto, generale protagonista e testimone oculare, e Senofonte; entrambi esempi di storici tutt'oggi da seguire.

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