Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

4 mag 2010

Frammenti di un discorso amoroso - Roland Barthes (Saggio - 1977)

"Un mandarino era innamorato di una cortigiana. 'Sarò vostra, - disse lei, - solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su uno sgabello, nel mio giardino, sotto la mia finestra'. Ma, alla novantanovesima notte, il mandarino si alzò, prese il suo sgabello sotto il braccio e se n'andò"

Attraverso i colori delle parole, siamo di fronte a una pennellata dell'innamorato. Chi parla, chi si sfoga è, infatti, una persona sedotta dall’amore. Quest'essere trascendente, quest'essere invasato, ha l'obiettivo e la pretesa di esplorare i propri sommovimenti tellurici di animo innamorato. L'analisi che compie, a dispetto della puntigliosità e la profondità vertiginosa, com’è nella natura dell'amore, è a tratti melliflua e stucchevole. Intendiamoci, non nelle parole in sé (queste sono a tratti ricche e vive), bensì nel senso. C'è un che di dolciastro che qua e là disturba, snerva e rischia di nauseare.
Il “discorso” è, in sintesi, un dizionario dell'amore. I frammenti si sviluppano scegliendo e seguendo i temi della struttura amorosa in ordine alfabetico. E come un dizionario, è un libro la cui lettura andrebbe sorbita lentamente, con parsimonia. Una lettura vorace e fulminea potrebbe tediare. La struttura a frammenti tuttavia esalta il piacere della lettura. La scelta poi di confrontarsi con alcuni autori e le loro interpretazioni sulle questioni amorose, dirette, impudiche, alle volte geniali, stordisce piacevolmente. Il volume è difatti anche una piccola summa moderna delle tesi sull'amore di cui s’impossessa l'io nel suo esame. Tra gli svariati temi trattati, il più ricorrente è quello della sofferenza in un rapporto di coppia. Un esempio è dato dall'amore appassionato del Werther goethiano: innamorato alla follia, disperato, suicida... Il romanzo di Goethe, è bene ricordarlo, resta un punto fermo in tutta la disamina barthesiana. E la straordinaria cultura e conoscenza linguistica barthesiana s’intravede tra le righe, ammiccante e divertita.
In tutto ciò, l'innamorato, l'io che scrive, è espressione di emozioni, ma anche di gesti e di azioni. Eppure sono quasi assenti nell'analisi gli slanci della passione sessuale, del sesso selvaggio e conturbante. L'innamorato che parla è cosciente di ciò che dice e pensa. Sembra in effetti più una persona che ha esperienza passata dell'innamoramento, che una persona innamorata nello stato attuale dell'invasamento amoroso.
Credo sia un libro da leggere nelle opportune condizioni emozionali, e che vada consultato, di tanto in tanto, come un promemoria.

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