Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

19 apr 2010

Saggio sull'arte di strisciare - Paul Heinrich Dietrich d'Holbach (Saggio - Op. post. 1813)

"L'uomo di Corte è senz'ombra di dubbio il prodotto più bizzarro di cui dispone la specie umana. Si tratta di un animale anfibio, che spesso assomma in sé ogni sorta di contraddizione"

Il "Saggio sull'arte di strisciare. Ad uso dei Cortigiani. Facezia filosofica tratta dai manoscritti del defunto barone d'Holbach" è un opuscolo ironico e divertente. Il barone, uomo e filosofo che conosce profondamente la nobiltà di spirito, cerca di affrescare uno stile di vita che non ha nulla di umano. Uomini di talento, capaci di ogni adulazione pur di apparire dignitosi agli occhi del loro sovrano, in questo volumetto di poche pagine sono delineati con uno stile che è tutto infiocchettato di battute e confronti. Non mancano, infatti, e conoscendo l'autore non poteva essere altrimenti, stoccate contro l'altra specie di devoti innaturali: quelli religiosi.
I cortigiani, la cui arte del dissimulare dev’essere la caratteristica principe, il filosofo sembra quasi ammirarli. Durissimi gli esercizi che questi devono affrontare nella loro vita per essere poi perfetti alla luce dei loro signori.
Un libretto divertente, un gioco; nulla di che...

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