Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

21 apr 2010

Il muro - Jean-Paul Sartre (Racconti - 1939)

"Gli montiamo sopra, è vero, ma loro ti divorano il basso ventre con quella grande bocca pelosa e, a quel che ho inteso dire, son loro che ci guadagnano, in questo scambio. Io non chiedo niente a nessuno, ma non voglio neppure dar niente"

L'ultima notte di un condannato a morte; una camera sempre chiusa in cui la follia domina; un uomo che da un balcone osserva perversamente gli uomini e un giorno decide di uccidere qualcuno solo per essere ricordato; una donna che decide di rimanere infelice pur di non abbandonare il marito impotente; un giovane che cresce tormentato da dubbi sull'esistenza del mondo e persino sua; jaspersianamente di fronte a una situazione-limite, sono personaggi che scelgono la loro vita, la loro condizione di estraneità dal mondo. Sono tutti con le spalle al muro, di fronte a scelte che via via incombono come i tuoni dopo i fulmini. La loro angoscia è palpabile perché ci tocca dentro. Sanno che in un primo momento mentono, che recitano una parte pur di non scegliere, ma alla fine sono costretti all'indifferenza, al nulla; a cedere alle moine della vita e a optare per qualcosa. La malafede che è in loro, al termine di percorsi tratteggiati nell'esistenza di ciascuno, soccombe.
Negli eventi a cui assistono e partecipano - estremi come la morte, la follia, la solitudine, l'impotenza, il dubbio - tutti i protagonisti sanno di essere diversi. Il confronto con gli altri, infatti, li ripone sul piedistallo della consapevolezza, e ciò li rende differenti. Se per gli altri il mondo è naturale, reale, per loro invece diventa innaturale, indifferente; addirittura la morte ne "Il muro" lo è. I protagonisti attendono, aspettano qualcosa, qualcuno; al momento non lo sanno, eppure indugiano e al momento opportuno, in piena coscienza e libertà, scelgono.
Cinque racconti lucidi in breve, che scavano negli abissi angosciosi dell'esistenza.

2 commenti:

  1. Ciao.. devo ammettere di non aver letto molti dei libri che hai recensito.. ho già preso spunto per i prossimi acquisti :) PS: se non ricordo male qualcuno diceva che il critico letterario è un critico della vita.. ti riferisci a questo quando dici che ti dedicherai al "progetto della vita"?

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  2. Ciao. Leggo solo adesso il tuo commento :o ; infinite scuse!
    Quando scrivo che "nel futuro si riserva l'occasione per dedicarsi al "progetto della vita"..." volevo, sommessamente, intendere che spero, un giorno, di scrivere il mio libro, una mia opera degna di essere ricordata. Ma forse con gli anni sto cambiando idea...
    Ancora tante scuse

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