"Gli montiamo sopra, è vero, ma loro ti divorano il basso ventre con quella grande bocca pelosa e, a quel che ho inteso dire, son loro che ci guadagnano, in questo scambio. Io non chiedo niente a nessuno, ma non voglio neppure dar niente"
L'ultima notte di un condannato a morte; una camera sempre chiusa in cui la follia domina; un uomo che da un balcone osserva perversamente gli uomini e un giorno decide di uccidere qualcuno solo per essere ricordato; una donna che decide di rimanere infelice pur di non abbandonare il marito impotente; un giovane che cresce tormentato da dubbi sull'esistenza del mondo e persino sua; jaspersianamente di fronte a una situazione-limite, sono personaggi che scelgono la loro vita, la loro condizione di estraneità dal mondo. Sono tutti con le spalle al muro, di fronte a scelte che via via incombono come i tuoni dopo i fulmini. La loro angoscia è palpabile perché ci tocca dentro. Sanno che in un primo momento mentono, che recitano una parte pur di non scegliere, ma alla fine sono costretti all'indifferenza, al nulla; a cedere alle moine della vita e a optare per qualcosa. La malafede che è in loro, al termine di percorsi tratteggiati nell'esistenza di ciascuno, soccombe.
Negli eventi a cui assistono e partecipano - estremi come la morte, la follia, la solitudine, l'impotenza, il dubbio - tutti i protagonisti sanno di essere diversi. Il confronto con gli altri, infatti, li ripone sul piedistallo della consapevolezza, e ciò li rende differenti. Se per gli altri il mondo è naturale, reale, per loro invece diventa innaturale, indifferente; addirittura la morte ne "Il muro" lo è. I protagonisti attendono, aspettano qualcosa, qualcuno; al momento non lo sanno, eppure indugiano e al momento opportuno, in piena coscienza e libertà, scelgono.
Cinque racconti lucidi in breve, che scavano negli abissi angosciosi dell'esistenza.
Ciao.. devo ammettere di non aver letto molti dei libri che hai recensito.. ho già preso spunto per i prossimi acquisti :) PS: se non ricordo male qualcuno diceva che il critico letterario è un critico della vita.. ti riferisci a questo quando dici che ti dedicherai al "progetto della vita"?
RispondiEliminaCiao. Leggo solo adesso il tuo commento :o ; infinite scuse!
RispondiEliminaQuando scrivo che "nel futuro si riserva l'occasione per dedicarsi al "progetto della vita"..." volevo, sommessamente, intendere che spero, un giorno, di scrivere il mio libro, una mia opera degna di essere ricordata. Ma forse con gli anni sto cambiando idea...
Ancora tante scuse