Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

7 gen 2019

Classifica: i più belli e il più deludente del 2018

Tradizione di questo blog vuole che con l'anno nuovo stili una classifica dei libri più belli letti nei dodici mesi passati. Mi ero promesso di leggere qualche libro in più rispetto lo scorso anno, e poco di più ho letto (20, di cui un paio ancora da commentare), ma con la sensazione, però, che si possa migliorare ulteriormente.
È stato un anno, il 2018, di viaggi, di nuove scoperte geografiche e culturali, di una serenità raggiunta e affermata che fa ben sperare.
Ma ecco la mia classifica:

2. Decadenza 

Sebbene sia stato l'anno di diverse letture landolfiane, tra chicche e piccoli gioielli (il racconto La muta su tutti), Proust e la sua ricerca conclusa rappresentano per me il meglio che lo spirito umano possa esprimere. Più che per l'ultimo immenso capitolo della Recherche, ritengo che, per bellezza e grandezza, meriti il primo posto in classifica il romanzo nella sua interezza. Un romanzo che di certo è ai vertici delle classifiche della storia della letteratura mondiale. L'ultimo libro di Onfray, invece, con le sue riflessioni mi ha accompagnato nei miei dialoghi interiori per tutto l'anno e non credo che nei prossimi il suo ricordo svanirà facilmente; ecco perché al secondo posto. Di Roth, lo scrittore statunitense morto proprio nell'anno appena trascorso, ho apprezzato lo spirito colto, letterario e analitico. 
Neanche stavolta ho letto libri da dimenticare, ma, sarà per l’aspettativa cresciuta in me e per la stima che ne ho, mi aspettavo di più da Una giovinezza inventata di Lalla Romano.

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