Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

19 giu 2020

Racconti - Marcel Proust (Racconti - 1896)

"Ormai Alexis si era abituato alla malattia mortale dello zio come a tutto ciò che dura attorno a noi e, sebbene Baldassare fosse ancora vivo, per il solo fatto di aver versato una volta per lui quelle lacrime che tributiamo ai morti, il ragazzo aveva iniziato a comportarsi con lui come se, appunto, fosse già morto: aveva iniziato a dimenticarlo".


C'è un certo grado di ingenuità in questi racconti, una certa dose di poesia anche. C'è un bambino che ammira negli anni, tra alti e bassi, uno zio morente (racconto delizioso); c'è Violante, una ragazza che scopre i rimpianti, le pene d'amore e la vanità della mondanità; c'è la civetteria di una vedova ventenne che diventa prigioniera di un amore impossibile verso un uomo senza qualità; c'è una ragazza agonizzante dopo un tentativo di suicidio che confessa il suo distacco dalla pienezza della vita solitaria per sconfinare in quella peccaminosa e superficiale della vita mondana, per poi rinsavire, sentirsi meglio e infine peccare di nuovo (il racconto più bello e che più rievoca la Recherche); c'è una giovane coppia dolcemente innamorata che cade vittima della gelosia; c'è, infine, Madeleine che si innamora di un uomo mediocre e quest'ultimo è del tutto indifferente (racconto scoperto alla fine degli anni Settanta del secolo scorso).
Questi sei racconti sono preziosi per almeno due motivi. Uno, perché sono testi tratti da un'opera introvabile, I piaceri e i giorni; due, perché ci troviamo di fronte a un giovanissimo scrittore che ha già definito nettamente i confini dei temi che saranno centrali nel suo capolavoro. L'attesa della morte, le piccole morti dell'esistenza, le memorie volontarie e involontarie, il tempo, i tormenti mondani, l'amore, le illusioni, il vuoto che si nasconde dietro l'apparenza della vita mondana, la gelosia. È un modo grazioso, seppure ancora acerbo, per assaggiare il gusto corposo e sublime della Recherche. Ed è inevitabile che leggendo queste pagine tornino in mente, come intermittenze del cuore, alcune delle sue magnifiche immagini.

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