Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

7 giu 2020

Per nulla al mondo - Friedgard Thoma (Saggio 2001)

"Passeggiammo di nuovo, anzi vagabondammo parecchio per Parigi; secondo Cioran, sarebbe diventata una sorta di patria per me. Sapeva esattamente dove aveva vissuto Pascal o il luogo in cui Mirabeau fu arrestato, conosceva tutte le storie di donne o le altre scaramucce dei defunti celebri. Negli anni seguenti il luogo usuale dei nostri incontri sarebbe stata l'Eglise St. Sulpice, al tempo di Napoleone una spaziosa scuderia, in cui a volte ci trovammo a discutere, irritando i fedeli in preghiera"


Un amore di Cioran, come recita il sottotitolo, è una raccolta di lettere tra il filosofo già settantenne e la sua amante Friedgard, una professoressa di filosofia di Colonia. È il racconto dei loro incontri, dell'amicizia che è nata tra Friedgard Thoma e Simone Boué, la compagna di vita del filosofo, ma è soprattutto la testimonianza unica di come l'amore appassionato e ardente possa salvare l'uomo, persino il più disperato, il più nichilista. Dal carteggio d'amore e dagli aneddoti deliziosi che inframezzano le epistole (struggenti i ricordi dei loro ultimi incontri, della loro passeggiata al cimitero, dell'ultimo saluto...), ne viene fuori, infatti, il lato più vulnerabile di Cioran. Il filosofo dello scetticismo si fa antiscettico. Il filosofo della rassegnazione riconosce nell'amore, nella sua infatuazione senile (a tratti finanche gelosa), un'ancora di salvezza, un approdo su cui aggrapparsi che gli possa permettere di sopravvivere. 
Le lettere sono state scritte in tedesco, quindi non si leggono gli slanci poetici che caratterizzano lo stile di Cioran. Eppure, nella corrispondenza iniziata all'inizio del 1981, nella storia che ha avuto inizio con una semplice lettera da parte di una curiosa ammiratrice e una cordiale risposta da parte del filosofo, nei loro incontri nella decadente Parigi, nei loro viaggi, nelle loro ossessive telefonate si può osservare come la poesia del sentimento sia onnipresente, costante, salvifica. Cioran, un vecchietto ossessionato dal pensiero del suicidio, nella figura di una giovane Friedgard (dalle sembianze di attrice e dalla spiccata intelligenza) si scopre in balia delle onde burrascose di un amore che lo metterà ancora una volta in discussione con se stesso e con il senso del mondo.
Sono raccolte anche alcune lettere di Boué a Friedgard, che rivelano un'intensa e bella amicizia. 

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