Nel 1952, lo stesso anno in cui fu pubblicato per la prima volta l'incompiuto Jean Saunteil, il grande scrittore, saggista e critico letterario trasmise "Radiorecita su Marcel Proust", un'operetta recitata da una Donna, dal Pubblico e da un Critico. In questo volume, introdotto elegantemente ed efficacemente da Eleonora Marangoni, è trascritto il testo integrale di quella recita sul grande scrittore francese.
Sotto forma di dialogo, l'autore cerca di definire alcune tesi critiche su Proust, introducendole con varie notizie di ordine generale. È un dialogo, insomma, tra le varie tesi della critica intellettuale (la Donna è Il critico che controbatte il Critico e complica il discorso) e ciò che pensa (o penserebbe) un pubblico che ha solo impressioni estemporanee sulla Recherche. Contro la critica eccessivamente intellettualistica, contro le generalizzazioni semplicistiche di chi critico non è, contro le etichette snervanti che spesso nella storia si fissano, l'esperimento di Debenedetti cerca di fare ordine. L'esperimento radiofonico, quindi, si fa riflessione sul lavoro del critico, oscillante sempre tra il desiderio di essere letto e l'impegno ad essere tecnico e metodico. Ma ciò che emerge con grande forza è, per la prima volta in Italia, la tesi, ormai acclarata, secondo cui il Jean Saunteil sia un laboratorio, incompiuto ma necessario, per arrivare alla Recherche.
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