Uno degli amori di Marcel, uno grande, è stato Antoine, fratello di Emmanuel, cugini del marito della principessa Bibesco e vicini di casa dei Proust. Fra i tre e Marcel si instaura una storia d'amicizia in cui Marthe entra, come una cometa, all'interno di un sistema solare dove Marcel è il sole e gli altri della compagnia sono i pianeti che gli orbitano intorno. Un sistema planetario, una storia che si interseca con quella di Bertrand de Salignac Fénelon. Antoine, infatti, lentamente è sostituito da quest'ultimo e anzi ne diventa il confidente del nuovo amore proustiano. E nel racconto di queste orbite ellittiche e non sempre complanari, c'è tutta la profonda e universalmente riconosciuta sensibilità dell'animo di Proust.
La principessa (la stessa dipinta magistralmente da Boldini, sensibile e capace di cogliere in Proust il genio e di sviscerare nella Recherche quegli elementi che risalgono alla loro amicizia), utilizzando le lettere di Antoine in suo possesso, si fa cantrice di una storia vissuta ma che diventa anche un pretesto per essere un saggio sulla poetica proustiana e, sullo sfondo, uno spaccato di quella società aristocratica che sono stati gli anni Venti parigini del secolo scorso. Un libro di ricordi e testimonianze eterogenei, tra le primissime raccolte appena dopo la morte di Proust.
Il ballo, titolo e scena che inaugura il libro, diventa simbolo di un legame, di un sodalizio idiosincratico. Al ballo, infatti, la principessa snobbò Proust dopo che quest'ultimo le aveva inviato una lettera in cui criticava, amabilmente e sottilmente, il resoconto appena pubblicato del viaggio in Persia della principessa. E dallo sforzo di capire chi era davvero quell'uomo, con l'aspetto insolito e con indosso sempre il suo cappotto, nasce questo libro.
Nelle lettere riprodotte, si legge la gelosia morbosa di Proust e il desiderio di imprigionare Antoine nel suo mondo di dominio psicologico. Ci sono anche le effusioni, le allusioni ambigue, i litigi e le ripicche. Tutti materiali e temi che si ritroveranno magistralmente raccontanti nella Recherche.
Toccanti e strazianti le lettere che Proust invia in Romania ad Antoine dopo la morte della madre di quest'ultimo, la vera principessa Bibesco. Così come sono bellissime le lettere mandate alla principessa dopo la morte di Emmanuel e della sorella di lei, che moriranno vicini nel tempo e che saranno motivo di straziante dolore per Proust. Missive che per la principessa sono un pretesto per tratteggiare il carattere dello scrittore. Acuto, esasperante, ipersensibile, Marcel Proust ha peculiarità che non lasciano spazio alla logica classica. E per questo motivo la principessa nel suo libro non sente il bisogno di seguire un ordine cronologico. C'è nelle sue pagine, tuttavia, un filo logico che lega impressioni e intuizioni al temperamento dell'amico. E persino l'accusa di snobismo, che molti gli rimproverano, crolla di fronte alle verità riportate nelle sue confidenze...
Con la preziosa introduzione di Alberto Beretta Anguissola e nonostante la non sempre attendibilità del documento, resta la testimonianza preziosa e, credo, sentita di una donna che ha avuto modo di toccare con mano il genio inarrivabile di Marcel Proust.
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