Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

21 gen 2021

La presenza degli dèi - Francesco Cattaneo (Saggio - 2019)

"Nietzsche rimane per Otto un punto di riferimento e un interlocutore costante. Ad accomunarli è il tentativo di trovare un accesso consono alla Grecia classica - tentativo che presuppone una messa a fuoco e una messa in discussione dei presupposti fondamentali del cristianesimo e della filosofia moderna".


Nietzsche, filologo passato alla filosofia, ispirato dalla civiltà greca antica, sin dalla sua prima opera ha trovato specialmente in Dioniso una figura determinante sia per la sua costruzione filosofica e sia per la sua fase distruttiva del pensiero moderno. Dioniso è quindi allegoria, impulso che diventa fondamento dell'esistere, del dire di sì alla vita, del divenire, dell'affermazione della volontà di potenza, contro tutte quelle millenarie menzogne che, da Socrate in poi, hanno edificato la civiltà moderna.

Otto, anche lui filologo sui generis, anche lui ispirato dai greci, anche lui critico verso la soggettività e l'individualismo moderno, si colloca però in una prospettiva ermeneutica diametralmente opposta a quella del filosofo di Röcken. Suo presupposto fondamentale diventa la religione e l'idea secondo cui gli dei sono, sono sostanza, in una teofania che abbraccia gli dei e gli uomini, in una stretta che li afferra vicendevolmente e li fonde con il mondo, con la natura. Uomo e mondo discenderebbero dalla stessa manifestazione divina, la realtà più reale entro cui tutto organicisticamente si colloca. La cultura di un popolo, quindi, si coglie dalla sua esperienza del divino; e la religione greca, con il suo politeismo, è quella in cui la teofania si è rivelata in modo sublime.

L'autore, ricercatore di Estetica, nel mostrare dapprima come la figura di Dioniso in Nietzsche si sia evoluta e trasformata (da schopenhaueriana ipotesi metafisica a carne), pone il filosofo tedesco dentro una cornice romantica e moderna che occorre distruggere. In un secondo momento, Cattaneo confronta il pensiero di Walter F. Otto con quello di Nietzsche sempre sul terreno della civiltà greca, sul terreno del mito, su quello della verità e della bellezza. Descritti gli approcci molto simili tra i due particolarissimi filologi, l'attenzione poi si sposta soprattutto nel rimarcare le profonde differenze. Se Nietzsche è il filosofo antimetafisico che guarda alla volontà, la stessa che ritrova nelle tragedie attiche, che grazie ad essa supera il pessimismo con consapevolezza e con vero disprezzo verso le menzogne che da Socrate, passando per il cristianesimo, sono ancora fertili nella cultura occidentale, Otto è il filosofo della sostanzialità degli dei, dell'immanente, un mistico sui generis, che trova nella cultura occidentale, della trascendenza giudaico-cristiana e delle scienze moderne, quelle ragioni soggettivistiche che sorgono dal momento in cui l'uomo si fa volontà e si distacca sempre più dalla natura e quindi dal divino che in essa si colloca. Una cultura in cui lo stesso Nietzsche con la sua volontà di potenza diventa protagonista e che deve essere superato da un ritorno alla sostanzialità degli dei e al riconoscimento della bellezza della forma intrinseca nella natura stessa.

Un libro accademico, di attenta analisi, ma anche di efficace sintesi. Un modo per approfondire ancora l’opera di Nietzsche e per conoscere il pensiero, se pur poco originale, di un nuovo e quasi sconosciuto intellettuale.

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