Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

1 dic 2020

Furto di filosofia, furto di democrazia - Dario Antiseri (Saggio - 2019)

"E un sistema formativo che proibisca a un giovane lo studio della filosofia è un sistema che defrauda questo giovane delle cose più importanti prodotte nella storia dell'uomo. Si è più poveri senza formazione scientifica o senza gli strumenti per la fruizione delle opere d'arte; si è più poveri e si rischia seriamente di essere meno cittadini senza la consapevolezza critica che uno studio serio della storia delle idee filosofiche è in grado di offrire".


In questo piccolo opuscolo si tesse l’elogio della filosofia e del suo studio nelle scuole, auspicabilmente in tutte le scuole superiori. Lo sappiamo, ne siamo sicuri, la filosofia dà consapevolezza, dà senso critico e civico, ci permette di leggere il mondo che ci circonda e non permettere il suo studio equivale a un furto formativo. Questa, in sintesi, è la condivisibilissima tesi dell’autore. Se il primo capitolo, il più interessante e da leggere a tutti gli studenti di filosofia, è dedicato al perché bisogna studiare filosofia, e anche al perché le inevitabili, irriducibili teorie filosofiche possono in alcuni casi essere devastanti per la vita di una società, nel secondo capitolo sono trascritte due interviste che Reale (su cui l'autore ci lascia un sentito ricordo) ha fatto a Gadamer in cui si racconta dell’influenza che il filosofo tedesco ha avuto di Platone e della sua dimensione religiosa. Capitolo dunque che inserisce Gadamer dentro quel filone ontologico che da Platone, passando per Leibnitz e per Hegel arriva fino ad Heidegger. Nel terzo, Agassi, allievo di Popper, e Antiseri discutono di scienza, della sua storia, della sua relazione con la metafisica. Infine nel quarto capitolo, sempre Antiseri dialoga ancora con Reale sulla storia della filosofia (in particolare facendo riferimento al loro manuale scolastico) come storia dei problemi, delle teorie e delle dispute tra filosofi, di Platone totalitario e dell'importanza della fede.

Certo, alcune idee metafisiche e religiose che qua e là costellano i vari capitoli fanno storcere il naso; resta, tuttavia, il significato più bello sul senso della filosofia.

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