Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

9 dic 2020

Come Proust può cambiarvi la vita - Alain de Botton (Saggio – 1997)

"È ormai evidente che la gravità delle disgrazie di Proust non può che confermare la validità delle sue idee. Difatti, è proprio l'enormità della sua sofferenza che noi dovremmo prendere come prova nella sua acutezza. È quando sentiamo che l'amante di Proust morì in un incidente aereo al largo della costa di Antibes, che Stendhal sopportò una serie di strazianti passioni non corrisposte e che Nietzsche era reietto dalla società e deriso dagli scolaretti che possiamo essere certi di aver scoperto delle valide autorità intellettuali".


La tesi di fondo di questo intelligente e piacevolissimo saggio è che Proust sia un modello, un archetipo in grado di esaltare gli aspetti di felicità che si trovano nascosti nelle oscure pieghe della sofferenza e dell'abitudine. Dalla sofferenza, infatti, il gigante scrittore francese ha tratto quasi paradossalmente dei vantaggi (ricerca di sé, del senso di una vita che si esprime tra due nulla, dell'amicizia, dell'amore...) e attraverso un'analisi particolareggiata e profondamente sensibile del suo dolore fisico ed esistenziale ne è venuta fuori un'opera sublime e assoluta: la Recherche. In effetti questo sommo capolavoro ci indica prepotentemente, tra le altre cose, quali siano le cause che si celano nella perdita del tempo. Quanto tempo perdiamo nella nostra vita? Quanto spazio diamo alla routine, rassicurante sì, ma spesso capace di abbruttirci e mummificarci?

Per mezzo di un attento sebbene complesso e complicato profilo psicologico di Proust, sofferente di una sofferenza fisica e caratteriale che lo ha reso saggio e che l’ha aperto all'intelligenza e all'immaginazione, riusciamo a comprendere quanto universale siano le sue debolezze e le sue problematiche. Il dolore gli ha permesso di comprendere la realtà, la stessa realtà che quotidianamente si dipana nelle nostre vite. L'arte coinvolge la nostra esistenza e i romanzi che leggiamo sono connessi con la vita e le nostre esperienze personali. Inoltre hanno il vantaggio che il loro racconto sia descritto meglio di quanto noi non abbiamo fatto dentro la nostra mente e ci conducono così a intuire in modo più raffinato chi siamo.

Con il tipico humor inglese, sottile e a tratti illuminante, attraverso Proust e le sue parole l’autore ci lascia una lettura davvero acuta, piacevole e riflessiva.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog