Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

21 dic 2013

Il vecchio Dio - Luigi Pirandello (Racconti - 1926)

"E sorse alla fine, flammeo e come vagellante nel suo ardore trionfante, il disco del sole. Per terra, sporco, infagottato, Gosto Bombichi, col capo appoggiato al masso, dormiva profondissimamente, facendo, con tutto il petto, strepitoso mantice al sonno".

Il rapporto tra scienza e fede, in cui la prima, scoprendo sempre di più la verità, scosta la seconda verso i baratri bui della superstizione e dell'ignoranza; il limite indefinibile tra la normalità e la follia; lo scandalo dell'infelicità umana; le ferite che il tempo e la lontananza provocano; il grigiore della quotidianità. In questa raccolta sono, nella sostanza, i temi principali trattati dal gigantesco Pirandello.
La vita di tutti i giorni è scrutata da occhi penetranti che scovano la superficie dello scorrere del tempo. I destini beffardi appaiono emblemi del disorientamento dell'uomo, oscillante tra un’accomodante e velleitaria serenità e le maschere dietro cui si cela la lotta tra l'individuo, se stesso e gli altri.
Da consigliare a chi crede che la vita sia un incedere stanco e claudicante verso il nulla.

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