Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

2 set 2013

Schopenhauer, Thoreau, Stirner - Michel Onfray (Saggio - 2009)

"La religione è una metafisica per il popolo, ma la filosofia non deve proporsi obiettivi di questo tipo: essa deve indirizzarsi al sapere, alla ragione, all'intelligenza, e non alla fede, alla credenza, alla credulità. La filosofia vuole chiarezza, la religione alimenta l'oscurità. Ecco perché Hegel diventa il capro espiatorio di Schopenhauer".

A differenza del precedente volume in cui era il bene della collettività al centro della riflessione di Onfray, nel VI capitolo della Controstoria – dedicata a "Le radicalità esistenziali" - è l'esistenza del singolo il luogo dove ritrovare la bellezza e la felicità. E i filosofi che prende a modello insegnano l’elogio della vita vissuta nella libertà, nella possibilità di scegliere ciò che si è, senza vincoli, senza preconcetti, senza le mode imposte dalla società. Vivere la propria vita come un'opera d'arte, liberi da ogni superstizione, da ogni catena; vivere felici insomma. Ed è anche l’elogio della solitudine, della conoscenza di sé, dell’individuo, della verità.
Thoreau e il suo essere pienamente fanciullo, i suoi torrenti e laghi, il ruolo della memoria, l'avversità contro il mondo degli adulti, la battaglia tra Natura e Cultura, la sua vita sublime; Schopenhauer e il suo rapporto corrosivo con i genitori, il suo pessimismo, la sua misoginia, il suo essere scontroso e solitario, ma anche la proposta bianca dei suoi rimedi; Stirner e il suo egoismo, la sua professione di unicità, i suoi fallimenti, il suo profondo antihegelismo; sono macchine da guerra contro la banalità del gregge, esplosivi per distruggere Hegel e il suo cristianesimo mascherato da filosofia.
E in tutto questo Baudelaire e il dandismo, Feuerbach che uccide Dio, Darwin che fa nascere un uomo nuovo, sono sullo sfondo e ciascuno di loro partecipa alla preparazione del terreno che vedrà l'avvento del pensiero nietzschiano.

Ricchissimo, come sempre, di aneddoti biografici, è un consiglio, un libro di precetti per non restare nella teoria filosofica, ma per viverla in profondità. Un libro, un'opera di ricostruzione storica che, finalmente, lascia respirare!

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