Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

11 giu 2013

Storia delle crociate - Voltaire (Saggio - 1751)

"Quasi tutti gli storici riconoscono che, dopo una tale carneficina, (1099) i cristiani grondanti di sangue andarono in processione al luogo che, si dice, è il sepolcro di Gesù Cristo e si sciolsero in lacrime. È molto verosimile che dettero dimostrazione di religiosità; ma quella tenerezza che si manifestò con il pianto non è molto compatibile con quel senso di ebbrezza, di furore, di lussuria e di collera. Lo stesso uomo può essere furioso e tenero, ma non nello stesso tempo".

È bene ricordare che siamo ancora nel Settecento e la Storia, e più nel particolare la storia delle crociate, era infarcita di miracoli e leggende. Voltaire è tra gli illuministi che vuole cambiare pagina, vuole una storia di fatti. E allora cala la ragione sui racconti come una falce e la storia, finalmente, diventa razionale. È una caccia alle demistificazioni, ai prodigi, e in questa caccia la preda da mettere con le spalle al muro è quell'interpretazione cristiana e biblica che non può essere accettata da chi indossa gli occhiali dello spirito critico. L’analisi della situazione storica e geografica precedente al racconto delle crociate, ad esempio, è sintomatica di questa svolta prospettica.
Il resoconto delle crociate che fa Voltaire ha uno scopo: mostrare quanto irrazionale e ingiustificata sia la guerra. Cristianesimo e Islam, entrambe, sotto questa lente non fanno bella figura. Il fanatismo religioso non può essere tollerato e alcuni personaggi come Pietro l'Eremita, san Bernardo, perfino san Francesco, sono tacciati di pericoloso estremismo.
Il libretto è a tratti lento, scevro della verve di altri scritti voltaireiani, ma, anche se qualche inesattezza è evidente, rimane un testo significativo.

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