Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

6 ott 2011

Il Dr. Jekyll e Mr. Hyde - Robert Louis Balfour Stevenson (Romanzo - 1885)


"In quel momento pensai a un'idiosincrasia, a un'avversione personale, e mi meravigliai soltanto dell'acutezza dei sintomi; ma in seguito ebbi ragione di credere che il motivo di quell'avversione giacesse nel profondo della natura umana e che nascesse da qualcosa di assai più nobile che il sentimento dell'odio".

Tutti conoscono lo strano caso dello scienziato che per mezzo di una bevanda di sua invenzione si tramuta in un malvagio signore inglese. La storia è avvincente, si legge d'un fiato e la sua scrittura elegante gli conferisce ancor di più il merito di essere un racconto di successo. Lo scrittore scozzese ci ha offerto un capolavoro senza età, un racconto all’apparenza semplice e disincantato, ma che invece possiede un alchemico miscuglio di inventiva, riflessione, severità. 
Il tema del doppio (argomento quanto mai prolifico in quegl’anni e nei seguenti) non è solo la lotta tra bene e male. È la constatazione manichea della contrapposizione dualistica tra corpo e volontà, tra costrizione sociale e libertà, tra Eros e Thanatos, tra ordine e distruzione, che tuttavia si fondono a forgiare l’Uomo. Un romanzo degli opposti in breve; opposti che si combinano però, denunciando la molteplicità e l’ambiguità della personalità umana. Personalità multiple che, se colte, annientano l’equilibrio ottenuto dall’ottusità dell’ignoranza. Solo quando morirà il dottor Jekyll, diventato definitivamente signor Hyde, la sua sordida vita potrà trovare quiete e lindore...
Oltre ad essere un romanzo finemente psicologico, il capolavoro di Stevenson è anche un romanzo sociale. Di fatti, la Londra sfarzosa sull’orizzonte (modello di un mondo occidentale fiducioso e in pieno sviluppo economico e sociale), all'occhio dello scrittore nasconde un animo catramoso e agghiacciante. I suoi cittadini sono quasi sommersi dall’opulenza, ma in realtà dietro agli angoli si trovano quartieri malfamati: gli antri di cui è meglio tacere dove il male trova libero sfogo. E in questa luce macchiata da foschi cantucci, l’uomo vi si perde: una pedina inconsapevole che si muove obbligata da una forza invisibile, ingovernabile, insondabile. 

Un classico intramontabile.

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