Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

10 apr 2011

Gandhi e la nonviolenza nell'era atomica - Franco Toscani (Saggio - 1999)

"In queste ultime sue considerazioni spesso amare, Gandhi mostra appieno il volto inquieto e tormentato di chi si sa posto di fronte alla 'sconcertante complessità della natura umana' e non si fa illusioni sul cammino da intraprendere, irto di difficoltà e di ostacoli".

Questo brevissimo saggio illustra, con uno sguardo rivolto alla contemporaneità, la filosofia di un grande uomo che ha combattuto una ferocissima guerra senza mai affrontarla con la violenza. Se qualcosa è stato violento nell'opera e nelle azioni gandhiane, è stata la volontà dello stesso Mahatma, la grande anima, simile a quella di un santo, estrema forse, ma di sicuro non banale.
Il saggio si sofferma nel mettere in risalto la profondità della filosofia gandhiana, evidenziando le sottili, ma spesso abissali, contraddizioni delle azioni umane. E l'idea della 'nonviolenza' diventa la ricerca di se stessi, dello stare insieme con gli altri, della democrazia, dell'armonia in buona sostanza. Tutte riflessioni che porteranno il professore piacentino a un importante paragrafo finale che si interroga sul problema del male nell'uomo, dell'inevitabile ambiguità di quest'ultimo e quindi della difficoltà di esercitare fino in fondo la nonviolenza.
Certo, l'ascetismo del Mahatma, così come il suo pensiero religioso, è agli antipodi del mio pensiero, e ciò da sempre mi ha allontanato dal considerarlo un esempio 'filosofico'. Resta comunque, anche per me, un grande personaggio storico (figura data per scontata nel saggio) che però, come sottolinea l’autore, è stato un singolare e per certi aspetti moderno pensatore del '900. Se inoltre si paragona la sua idea della nonviolenza alla situazione che vede l'atomo uno strumento violento e di distruzione, il pensiero dell’uomo politico e leader nazionalista indiano ci illumina con la sua modernità.

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