Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

28 ago 2010

L'avvenire di un'illusione - Sigmund Freud (Saggio - 1927)

"Queste [le rappresentazioni religiose], che si presentano come assiomi, non sono sedimenti dell'esperienza o risultati finali del pensiero, sono illusioni, appagamenti dei desideri più antichi, più forti, più pressanti dell'umanità; il segreto della loro forza è la forza di questi desideri"

Al di là di ciò che si pensi della psicanalisi e di Freud, questo saggio, in qualche modo un'appendice che completa 'Totem e tabù', è un piacere leggerlo. L'estrema chiarezza linguistica è espressiva della perfetta padronanza delle sue idee.
In questo breve scritto, Freud si pone delle domande di un’indubbia rilevanza: cos'è la civiltà? quali regole comportamentali la tengono in vita? e soprattutto, la religione che ruolo gioca all'interno di questa forza che ci unisce e ci spinge verso il futuro? Dalla discussione di tali domande, lo scopritore della sessualità infantile ci indica un futuro meno miope, più illuminato, in cui le ragioni e le scoperte scientifiche soppianteranno del tutto il bisogno religioso che ottunde le menti dell'umanità. La religione, l'illusione nella definizione freudiana, sarà costretta a cedere il passo alla verità. Siamo pertanto di fronte a una civiltà che nell'idea del moravo, molto adagio, muta e si perfeziona. La conclusione di siffatta lenta evoluzione risiede nell'inevitabile (e da tempo in atto) conflitto tra intelletto e vita pulsionale, che alla lunga porterà il primo, con la sua caratterizzante pazienza, a prevalere sulla seconda, sulle illusioni, sulla religione. Nel difendere la superiorità delle possibili illusioni scientifiche su quelle religiose, Freud ci lascia qualche breve ma denso appunto di epistemologia.
Curiosa la capacità dell’autore de ‘L’interpretazione dei sogni’ di prevenire le possibili critiche, anticipandole e confutandole nel testo stesso. Nel farlo, Freud si pone di fronte a un obiettore immaginario e risponde alle sue contestazioni. I dialoghi che ne seguono sono notevoli per brillantezza e onestà intellettuale. Per i temi trattati e il modo di proporli, nel cercare le cause del bisogno di rivolgersi ad altro, a divinità superiori, a tratti sembra di leggere Hume o Feuerbach.

Libro illuminista, ottimista, sicuro, annuncia l'inesorabile sconfitta delle religioni dopo le vittorie della ragione, della scienza. Libro profetico o libro di speranze? E' ancora troppo presto per giudicarlo, restano però una forza e un'integrità razionale che difficilmente potranno essere trascurate.

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