Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

29 dic 2021

16 ottobre 1943 - Giacomo Debenedetti (Racconto - 1944)

"Si pensò che i tedeschi non volessero lasciare documenti del sopruso. Ma i tedeschi hanno lasciato e lasciarono ben altri documenti: nelle fosse, nei carnai, nelle opere fatte saltare con le mine, nei saccheggi; a ogni loro passo ne hanno lasciati e ne lasciano, e tali che rimangono incisi, e per decenni rimarranno, sulla crosta dell'Europa". 


Classico della letteratura post clandestina, ci troviamo di fronte a un saggio-romanzo, a una verità raccontata come un romanzo. È la storia di come si arrivò a quella fatidica data del 16 ottobre 1943, la mattina in cui i nazisti, a seguito di una retata nel ghetto di Roma, deporteranno più di 1000 ebrei. Dopo l'otto settembre, infatti, il maggiore Kappler, comandante della Gestapo a Roma, considera gli ebrei italiani due volte colpevoli: come italiani traditori e come ebrei nemici della Germania. Dopo la razzia di 50 chilogrammi d'oro, quell'odio viscerale sedimentato nei secoli adesso diventato forte ed esclusivo si concluderà con il celebre rastrellamento e la deportazione a Auschwitz di uomini, donne, bambini colpevoli solo di essere ebrei.

Nel volume è raccolta la cronaca Otto ebrei, in cui si racconta del commissario di pubblica sicurezza che dopo la guerra dichiara di aver salvato otto ebrei dal terribile eccidio delle Fosse Ardeatine.

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