Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

27 set 2021

Politica - Aristotele (Saggio - IV sec. a. C.)

"Ma la città è una comunità di simili che si propone come scopo il raggiungimento della miglior vita possibile. Poiché la felicità è la cosa migliore, e consiste nell'attuazione della virtù e nel suo uso perfetto, ma di essa accade che alcuni uomini possano avere una qualche parte, mentre altri poco o nulla, da questo evidentemente derivano varie specie e forme di città e molteplici costituzioni. Gli uomini perseguono la felicità in modi diversi e con mezzi disparati foggiando modi di vita diversi e diverse costituzioni".


Capolavoro della filosofia, il trattato dello Stagira sembra mettere al centro delle sue riflessioni l'uomo. Quest'ultimo, animale per natura politico e razionale che non può essere autosufficiente e che quindi ha bisogno di vivere insieme ad altri uomini, deve trovare una dimensione politica per conseguire il suo obiettivo ultimo: la ricerca della felicità. Suddiviso in otto libri, che trattano delle famiglia e della sua economia, delle costituzioni politiche vigenti e di quelle proposte da filosofi precedenti, delle principali costituzioni (monarchia, aristocrazia, democrazia), delle loro degenerazioni (tirannide, oligarchia, oclocrazia) e della costituzione migliore, il densissimo trattato specula intorno alla condizione che uno Stato deve avere, per cui vivere sia sinonimo di serenità e felicità. Ne risulta, di conseguenza, che la politica è indipendente dalla filosofia, sebbene il politico abbia il compito di assicurare le condizioni per coltivare tutte le attività teoretiche.

Ciò che spicca dalla riflessione aristotelica (impossibile non confrontarla con le quasi coeve tesi platoniche) è l'incredibile capacità analitica e logica, di certo superiore rispetto a quella del maestro. Se stilisticamente Platone rimane insuperabile, Aristotele sviluppa le sue argomentazioni con un'attenzione al dettaglio (anche storico) e all'analisi impressionante, sebbene risulti a tratti persino noioso.

Un bel mattone, da leggere lentamente.

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