Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

16 lug 2021

In compagnia di Cioran - Mario Andrea Rigoni (Saggio - 2004)

"La denuncia della menzogna filosofica, che egli ha formulato con parole di fuoco, è sicuramente uno dei motivi per cui la sua figura e i suoi scritti possono irritare. Ma proprio per questo Cioran è stato ed è insostituibile per noi; proprio per questo, quando muore qualcuno come lui, c'è un po' più di buio e un po' più di volgarità nel mondo".


Cioran, ormai è chiaro, è uno dei più grandi scrittori e pensatori del secolo scorso. È essenziale, un caposaldo del pensiero novecentesco. Il traduttore e critico Rigoni, in questa raccolta di scritti che manifestano la sua gratitudine verso un'amicizia rara, ci descrive un Cioran dall'aria modesta, timida, che rifiuta le luci della ribalta mediatica e che, invece, apprezza una passeggiata ai Giardini del Lussemburgo. Le pagine raccontano dell'amicizia iniziata negli anni Settanta tra i due; una testimonianza descritta nel resoconto di incontri, di interviste e introduzioni alle opere del filosofo. Risultano particolarmente interessanti, nonostante non siano approfondite, le intuizioni leopardiane dei due amici.

Una raccolta di memorie dal forte sapore di gratitudine.

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