Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

18 feb 2021

Niente di nuovo sul fronte occidentale - Erich Maria Remarque (Romanzo - 1929)

"E io so che tutto ciò che affonda in noi, come una pietra, finché siamo in guerra, risalirà alle nostre menti a guerra finita, e solo allora comincerà la resa dei conti sulla vita e sulla morte.

I giorni, le settimane, gli anni trascorsi in trincea ritorneranno, e i nostri camerati morti si alzeranno e marceranno al nostro fianco. Avremo la mente limpida e uno scopo; e così marceremo, con i nostri morti accanto a noi e con gli anni al fronte dietro le nostre spalle: ma contro chi, contro chi?"


Un insegnante, Kantorek, un nazionalista convinto, anziché riflettere sul senso della vita e sui valori fondamentali, incita i suoi studenti a partecipare da volontari alla Grande guerra. I suoi giovani studenti, presi dalla foga, si lasciano convincere e si arruolano. Kropp, Müller, Leer, Paul Bäumer (il narratore) sono cresciuti insieme tra i banchi di scuola e insieme decidono di vivere l'esperienza della guerra. In trincea conosceranno Tjaden, Westhus, Detering, Katczinsky, altri compagni, altri amici con qualche anno in più e con più esperienza militare sulle spalle. Presto, però, tutti loro si accorgono di quanto la lora vita sarà segnata dalla guerra e quanto la loro generazione sia fondamentalmente distrutta dal conflitto mondiale.

Insieme condividono il senso dell'amicizia vera, dell'essere parte di un gruppo in cui ognuno sente di essere qualcuno per l'altro, mentre chi ha voluto la guerra li considera come carne da sacrificare. Condividono anche la condizione del soldato al fronte, l'assurda disumanità dell'uomo che diventa cosa naturale. La morte è una presenza costante e uno a uno saranno tutti contagiati da lei. Sono fratelli che vivono lo stesso senso di morte, respirano la stessa aria di tragedia; giovani che si sentono vecchi. Tra azioni pericolosissime strisciando nel fango, con i pidocchi, con i topi, al freddo, sotto i bombardamenti, le urla dei compagni feriti, il micidiale gas asfissiante e tra momenti di stasi e di lunghi e snervanti ozi in attesa di mangiare qualcosa o di dormire su un po' di paglia, questi ragazzi diventano improvvisamente vecchi nel cuore e nella mente. Il racconto sulla licenza di Bäumer  è emblematico. Paul, a casa per due settimane, preferisce stare da solo che raccontare delle sue battaglie al fronte. Adesso ha altre battaglie da combattere: contro la normalità, contro la quotidianità, contro la giovinezza che ormai è svanita nella trincea. 

Ci sono opere che segnano profondamente l'animo di chi le scopre. Per questa è così, struggente per il cuore e per la mente. Un capolavoro che in fondo, nelle micidiali descrizioni della guerra, in cui si sentono davvero gli scoppi dei bombardamenti e si vedono davvero i corpi martoriati e senza vita di quei ragazzi affossati nel fango, è un esaltante inno alla pace.

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