Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

17 mar 2019

Pane e bugie - Dario Bressanini (Saggio - 2018)

"Insomma, una sostanza chimica non è potenzialmente più cancerogena solo per il fatto di essere stata sintetizzata in laboratorio, e una sostanza naturale non è necessariamente più benigna solo perché l'ha prodotta la natura. Questo fatto va contro il diffuso pregiudizio secondo cui ciò che è naturale è anche benefico. Sarebbe bello che fosse così, ma purtroppo è solo un luogo comune, ampiamente sfruttato dal marketing (e vi giuro che mi fa una rabbia!)"

In un mondo ricco di informazioni scientifiche facilmente consultabili, ma anche di disinformazioni che sono diventate senso comune e quindi pseudoverità; in un mondo in cui pochi possiedono un metodo conoscitivo sistematico che permette di distinguere con semplicità se siamo di fronte a un sapere serio o a una bufala; in un mondo in cui il desiderio di avere risposte certe e definitive porta a definizioni grossolane o più che volentieri che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti; in un mondo, insomma, così decaduto libri come questo diventano prioritari. Specialmente se siamo interessati alla nostra salute o a una lotta contro le menzogne che ci bombardano quotidianamente.
"La verità su ciò che mangiamo", "I pregiudizi, gli interessi, i miti, le paure” sono i sottotitoli del volume che l’autore, esperto in tematiche gastronomico-scientifiche, discute e commenta con metodo da ricercatore universitario in Scienze chimiche e ambientali. Bressanini, nemico giurato della commercializzazione terroristica che imperversa nei media, ingaggia una lotta ferocissima (ma anche ironica) contro le falsità messe in circolazione dalla rete e da presunti esperti, come il caso della fragola-sogliola, o del pomodoro antigelo, o del mais con lo scorpione dentro, o del latte al pesce. Si avverte un certo pessimismo quando si prende atto che molte paure dipendono da una erronea idea che si ha della scienza (e della tecnologia), vista come il regno dei numeri (e quindi astrusa), degli interessi economici (e quindi subdola), delle macchinazioni innaturali e stregonesche (e quindi mitologica). Non è un caso che oggi si tende a enfatizzare i pericoli potenziali degli OGM, ma non si considera che tutti i cibi che mangiamo sono potenzialmente dannosi; di alcuni ne siamo certi e mai penseremmo di togliere dal mercato kiwi, fragole, cioccolato, ecc... solo perché se assunti in dosi eccessive sarebbero allergenici. Le mutazioni esistono da sempre in natura, spesso incontrollate. Ed è incredibile come l'uso di biotecnologie agrarie (non necessariamente OGM), modifiche che sono più controllate di quelle da radiazione o da quelle improvvisate dagli agricoltori, siano viste con il fumo negli occhi.
Diventa quindi efficace il racconto su come gli scienziati utilizzino il metodo scientifico e il criterio di falsificazione per dimostrare la validità delle loro affermazioni (a differenza delle verifiche pseudoscientifiche che spesso sono divulgate e poi risultano false). Il mestiere dello scienziato è durissimo. Dalla ricerca alla pubblicazione dei risultati in riviste specializzate, poi messe a disposizione della comunità scientifica, lo scienziato è sempre sotto esame. Eppure è l'unica disciplina umana in grado di offrirci un modello conoscitivo fondato, evidente, capace di incrementare la conoscenza; ed è frustrante sapere che in molti tentano di sminuirne la valenza e l'efficacia. 
Lo scopo del libro è quello di smentire alcune delle innumerevoli bufale che circolano in giro e per quello di rassicurare il lettore di fronte a ciò che mangia. Così ad esempio, con i dati scientifici che abbiamo oggi, non è assolutamente vero che il biologico sia più nutriente e migliore di quello coltivato convenzionalmente, oppure non è altrettanto vero che lo zucchero grezzo di canna sia più sano e sostanzioso di quello bianco. La chemofobia ormai di moda in questi anni è smascherata, come nel caso del tanto odiato glutammato che non è nient'altro che una sostanza che esalta i gusti (o li danneggia, dipende dalla dose, ovviamente) come il sale, che nulla ha a che fare con presunte malattie o sviluppi addirittura mortali.
Purtroppo non riusciamo a sospendere i nostri giudizi, a mettere tra parentesi le nostre opinioni e di fronte a pseudoverità acquisite non riusciamo a cambiare idea neanche quando ci troviamo innanzi all'evidenza che smentisce le nostre tesi iniziali. Davanti al punto di domanda, al mistero di una conoscenza non ancora acquisita, la nostra mente deve in ogni caso trovare una risposta e le nostre ipotesi diventano automaticamente conferma, saltando spesso passaggi logici necessari; è un meccanismo naturale della nostre psiche. Da qui dunque la diffusione dell'ignoranza scientifica e ancor di più del suo metodo di ricerca che sta producendo un mondo sempre più fitto di falsi miti e luoghi comuni che circolano sempre più velocemente. Ecco perché leggere un libro di divulgazione scientifica, scritto con allegria e chiarezza da esperti certificati, è sempre cosa buona e giusta.

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