Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

25 feb 2019

Contro la religione - Howard Phillips Lovecraft (Saggio - 2010)

"Non esiste una propensione naturale verso la religione. Quest'ultima, in origine, cercava semplicemente di spiegare lo sconosciuto attraverso un simbolismo poetico e una rozza personificazione; oggi la religione sopravvive tra la maggioranza meno analitica delle persone meramente perché hanno una mancanza di informazioni scientifiche e perché il loro apparato emotivo è stato permanentemente pregiudicato o storpiato dalla propaganda religiosa che era stata ficcata loro in testa durante l'infanzia, prima che la loro mente e le loro emozioni si fossero sviluppate oltre lo stato infantile di debole e non critica ricettività".


Lovecraft, uno dei pensatori americani più brillanti del primo Novecento, mente capace di creare nuovi mondi, nuovi pantheon divini e nuovi orrori nei suoi racconti, fiducioso nella scienza e nei suoi progressi, ma anche attento agli stimoli immaginativi dell'arte, ha avuto una visione del mondo in cui non c’è posto per Dio. Una visione complessiva che abbraccia la percezione temporale e spaziale dell’universo, dimensioni in cui l'uomo non è altro che un insignificante granello di polvere. Affiora quindi, in questi "Scritti atei" (raccolta di lettere e saggi che vanno dal 1916 al 1936), un Lovecraft ossessionato dalla ricerca della verità, sempre attento ad assecondare la sua irrinunciabile pulsione di conoscenza. In particolare, nel rapporto tra fede e scienza vede progressivamente crollare le fantomatiche certezze religiose quanto più si sviluppano le conoscenze scientifiche. Questo è evidente anche oggi, a seguito delle nuove scoperte fisiche, nonostante molti teisti, arrampicandosi sugli specchi, cerchino di interpretare tali scoperte a loro vantaggio. La religione quindi si configura come bisogno di avere risposta di fronte al caos apparente dell’esistente. Ed è inevitabile che si sviluppino argomenti psicologici nei suoi ragionamenti. Quando gli uomini primitivi guardavano impreparati la natura, sentivano il bisogno di avere rassicurazioni e si attribuivano così elementi soprannaturali alle forze della natura. Ma via via che la scienza è stata in grado di spiegare razionalmente i fenomeni dell'universo, la religione ha continuato a cedere il passo alla verità che ne ha mostrato l’inconsistenza e l’implausibilità, in particolare di quella cristiana.
Se la religione è dunque menzogna, Lovecraft sostiene che sia immorale fondare la morale su tale falsità. Ma è un attento osservatore, un fine analista, e sa anche che una società fondata sulla miscredenza imposta sia altrettanto pericoloso. Inoltre la religione continua ad essere una costruzione forte per molti uomini, perché dipende dall'indottrinamento che hanno subito da bambini, e per pigrizia mentale da adulti. 
Da ricordare l’introduzione alle lettere e ai saggi di Joshi, critico letterario tra i più autorevoli conoscitori di Lovecraft, importante per capirne l'evoluzione del pensiero filosofico cosmico e ateo. 

1 commento:

  1. Non è assolutamente vero che la religione e dovuta all'ignoranza

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