Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

8 nov 2015

I ragazzi terribili - Jean Cocteau (Romanzo - 1929)

"Le sue lacrime non erano più quelle che versava sull'amicizia distrutta, e non rassomigliavano alle lacrime di Agathe. Si formavano tra le ciglia, si ingrossavano, traboccavano e scendevano a lunghi intervalli, raggiungendo dopo una deviazione la bocca socchiusa, dove si arrestavano e da dove ripartivano come se fossero nuove lacrime".

Tutto inizia durante una battaglia di neve nel cortile della scuola. Dargelos colpisce e stordisce Paul con una palla di neve, ragazzo infatuato della sua bellezza e intraprendenza. Gerard, compagno di scuola e amico di quest'ultimo, lo accompagna a casa dalla sorella Elisabeth. I tre ragazzi sono inseparabili nella loro camera di gioco e di sogno e, dopo la morte della madre dei fratelli, decidono di fare un viaggio. Il treno, l'albergo, il mare, i negozi, diventano luoghi di gioco, di smorfie, di litigi infantili. Poi di nuovo la camera, questo palcoscenico dove gli attori recitano una parte senza saperlo, dove le zuffe continuano senza sosta. Ed è solo lì, nel disordine della loro stanza, di notte, che i ragazzi possono essere veri. Quando non stanno insieme, quando non vivono in quella camera-teatro, di giorno, i tre sono relitti in balia di placide onde. Quando Elisabeth conosce Agathe la conduce nella camera, sicura di fare un torto al fratello. Agathe, però, che somiglia a Dargelos, è accettata da Paul e si aggiunge al gruppo, alla compagna di attori. Il gruppo cresce, come crescono i ragazzi, si definiscono i ruoli, mentre le lotte in quella camera assumono le vesti della normalità e della loro essenza di desiderio misto a gelosia. Persino quando Elisabeth conosce e si sposa con Michael, tutto, velocemente, si risolve con la morte di quest'ultimo a seguito di un incidente stradale. I quattro sono ancora uniti e si trasferiscono nella casa ereditata da Michael. Qui Agathe e Paul capiscono di amarsi. Ma non fanno in tempo a dichiararsi... Inizia il dramma. Elisabeth, gelosa del fratello, come un ragno che tesse la sua tela attira machiavellicamente le sue prede e, intrecciando bugie su bugie, porterà a far sposare Gerard con Agathe, e il fratello alla disperazione e alla malattia. Poi la tragedia: Paul, affranto, si avvelena e un attimo prima di morire scopre la verità da Agathe e dalla stessa sorella. Ha solo il tempo di vedere Elisabeth uccidersi con una rivoltella.

Più che a un romanzo siamo di fronte a una tragedia greca in cui i conflitti che vi stanno alla base sono i conflitti stessi della società. Infanzia, sogno, desiderio, gioco sono i temi di fondo su cui il pathos si costruisce fino alla sciagura. Si legge quasi d'un fiato; con uno stile teatrale c'è poco spazio per la riflessione pacata e attuale, ogni cosa si svolge velocemente ed emergono solo questi ragazzi nella loro terribile, incontrollata nudità.

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