Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

20 lug 2013

Autobiografia in do minore - Giuseppe Bonaviri (Autobiografia -2004)

"Insomma, un giro, come in tutto il mondo, sconfinato di nascite e, per me, di parenti (da cui il mio epos familiare narrativo) che non so per quale ragione teleologica, dico teleologica, o divina, nasciamo, viviamo, scompariamo. È una treccia senza fine di esistenze che si annullano in breve tempo e di cui non resterà nessuna memoria (come per tutti)".

Dopo una lunga genealogia, lo scrittore si dedica al racconto della sua giovinezza da studente, da universitario durante la guerra, alle difficoltà economiche, alla convivenza con i parenti e gli amici. E tra le righe si sentono lontane le plurali eco della Sicilia di un tempo, di un'isola dentro l'isola in particolare, Mineo. Però non si legge nessuna, o quasi, riflessione sul valore della scrittura nella sua vita. Sembra quasi che non sia stata così determinante, esempio anch'essa, di certo, di vanità. È, infatti, un libro di esercizi della memoria, uno sforzo della memoria in cui alberga sempre un germe di malinconia e accettazione di fronte alla boria della vita. I ricordi sono quasi rassegnati, alla fine, e questa è l’unica verità, tutto è destinato a morire, persino gli uomini, persino noi.
Insomma, un’autobiografia in tonalità drammatica.
Tra parole stillanti di sottile pessimismo, si possono leggere divertenti appunti e note di scrittura e si possono gustare le bellissime foto della famiglia Bonaviri scelte dall'autore stesso.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog