Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

23 apr 2013

La mia autobiografia - Charles Spencer Chaplin (Autobiografia - 1964)


"Il mio era un personaggio originale e poco familiare agli americani; poco familiare persino a me. Ma una volta nei suoi panni io m'immedesimavo in esso, per me era una realtà e un essere vivente. Anzi m'infiammava di idee folli di tutti i generi, che non avrei mai avuto se non mi fossi messo il suo costume e la sua truccatura".

Più di cinquecento pagine, densissime e appassionate, che si leggono come un romanzo. È, se vogliamo, un'opera letteraria; è un romanzo di ricordi. Ricordi di un'infanzia di miseria e di difficoltà, di una madre affettuosa e premurosa, della profonda tristezza vissuta in quegli anni; sembra di leggere alcune pagine di Dickens. Nel racconto si rivive l'amore per il fratello Sydney, i primi felici passi da attore di teatro fino alla svolta rivoluzionaria: il viaggio negli Stati Uniti. Poi il passaggio dal teatro al cinema, il successo, il denaro, le donne, il lavoro, gli incontri straordinari con uomini e donne straordinari in pagine ricchissime di chicche e superbi aggettivi. Pochissime, invece, le parole dedicate al rapporto del padre Chaplin con i suoi numerosissimi figli. Si ha l'impressione che il racconto sia centrato sulle difficoltà più che sulle felicità, ma con semplicità, con leggerezza, con la delicatezza di chi quelle difficoltà le ha vissute fino alle ossa e poi le ha sapute affrontare e sconfiggere.
Purtroppo il racconto si ferma al 1954, poco dopo l'uscita del film "Luci della ribalta" e del suo rientro definitivo in Inghilterra in seguito alle polemiche politiche negli U.S.A. Peccato! Sarebbe stato bello leggere delle emozioni, delle sensazioni, delle riflessioni di Chaplin quando rientrò negli Stati Uniti per ritirare il suo unico Oscar...
Ogni tanto Chaplin si lancia in brevi e fulminanti divagazioni filosofiche. Sono piccoli lampi di filosofia spicciola, alle volte non definibili abissali, tuttavia sempre meritevoli di fare riflettere.
Un’incantevole autobiografia!

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