Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

5 mar 2013

Pensieri sull'interpretazione della natura - Denis Diderot (Pensieri - 1753)


"L'intelletto ha i suoi pregiudizi; il senso, la sua incertezza; la memoria, i suoi limiti; l'immaginazione, i suoi sprazzi; gli strumenti, le loro imperfezioni. I fenomeni sono infiniti; le cause, nascoste; le forme, forse, transitorie. Contro tanti ostacoli che troviamo in noi e che la natura ci oppone al di fuori di noi, non abbiamo altro che un'esperienza lenta, una riflessione limitata. Ecco le leve con le quali la filosofia si è proposta di smuovere il mondo".

Questa breve raccolta di pensieri focalizza l’attenzione sul metodo della scienza sperimentale. Anticipando idee e prospettive modernissime, in una, ovviamente, visione laica, progressista, non teologica e fissata su modelli superati e inadeguati, Diderot spiega l’esperienza come infinita ricerca empirica, mai sazia, alla ricerca di cause ed effetti che ancora non sono alla portata dello scienziato. Il lavoro sperimentale però non è per il filosofo solo un semplice fatto di tecnica, è anche autoeducazione, apprendimento infinito di conoscenze sempre nuove, che inevitabilmente modificano lo stesso scienziato. I limiti dell'uomo sono i limiti della scienza. Naturalismo e umanesimo dunque conciliati… 
C'è tutta una tradizione di empiristi dietro queste pagine. Inglesi e francesi in coalizione contro altri inglesi e francesi…
È evidente che gli esempi "scientifici" che Diderot riporta sono, oggi, ridicoli, ancora legati a una tradizione metafisica non facile da eliminare. Anche per questo, resta un'opera a tratti difficile, oscura, imbastita di astrusi momenti metafisici.

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