"Questa eterna accusa al cristianesimo voglio scriverla su tutti i muri, ovunque esistano muri - posseggo caratteri per far vedere anche i ciechi... Definisco il cristianesimo l'unica grande maledizione, l'unica grande e più intima depravazione, l'unico grande istinto della vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, furtivo, sotterraneo, meschino - lo definisco l'unica immortale macchia d'infamia dell'umanità".
Il titolo e il sottotitolo - "Maledizione del cristianesimo" – ci annunciano una nuova e sempre più radicale invettiva nietzschiana contro quella malattia che da ormai millenni ha putrefatto la nostra cultura: il cristianesimo appunto. Abbiamo tra le mani quindi un libro di guerra, crudele, letale; un libro per "pochissimi". Anche se la figura di Gesù sembra innocua (una figura amica quasi agli occhi del tedesco, il vero "cristiano", un Gesù fanciullesco come il principe Myskin dell'"Idiota" di Dostoevskij, un pazzo che parla senza usare la logica e parla di verità interiore, di cuore, di amore) è ciò che è venuto dopo, s. Paolo in primis - "un mentecatto" -, che è da condannare senza appello; è il cristianesimo, la bugia morale che si è scientificamente costruita sulle fondamenta della paura e dell'ignoranza, da dover mettere in croce. Una religione che tiene di proposito lontani dal sapere e dalla scienza gli uomini, fomentando superstizione e incompetenza. Così come il socialismo e l'anarchismo… Anche Schopenhauer, Kant, Hegel (cristiani contronatura), il Romanticismo, il nazionalismo, l'idealismo, sarebbero prodotti del cristianesimo, frutti marci che la Germania ha divorato voracemente.
Una parte interessante dei pensieri nietzschiani è dedicata al confronto tra il cristianesimo, che insegna solo a lottare contro il peccato, a negare la vita, e il buddismo, religione molto più tollerante e realistica nell'insegnare la lotta contro il dolore.
In chiusura la geniale, per veemenza e spirito - non per tolleranza -, "Legge contro il Cristianesimo", una legge di guerra, una legge che incenerisce e dalle cui ceneri Nietzsche trova la forza per compiere la tanto sognata "trasvalutazione di tutti i valori".
Sono dunque parole violente contro un nemico troppo radicato; parole che apparentemente sembrerebbero illuministe (e in parte lo sono), ma che invece si scagliano anche contro quegli illuministi che con la loro propaganda hanno voluto il cristianesimo. Pagine non facili per profondità e intensità, anche se la tecnica di dividerle in brevi paragrafi aiuta la concentrazione e a restare sulle parole.
Un libro che abbaglia, che spaventa gli occhi e le coscienze. Un libro da bruciare al rogo se si ha una cattiva coscienza. Se avete voglia di leggere un libro esplosivo, un libro che sin dal titolo genera fiamme infernali, è il libro che fa per voi. Attenzione però, è dinamite!
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