Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

30 ott 2012

Politica della felicità - Michel Onfray (Saggio - 2008)


"Agire per conformità al dovere perché è il dovere o perché esisterebbe una trascendenza della legge divina o morale? Definire la moralità come obbedienza alla regola perché è la regola? Niente è più estraneo allo spirito dell'utilitarista quanto idee del genere! Bentham è l'anti-Kant assoluto".

Il quinto volume della ‘Controstoria della filosofia’ prende in esame le idee politiche di Flora Tristan, Godwin, Bentham, John Stuart Mill, Owen, Fourier e Bakunin. Ovviamente sono gli sconfitti della storia del pensiero, gli emarginati dalla contemporaneità, i filosofi messi al bando, ignorati dai più, che tuttavia posseggono una fertilità straordinaria che ancora oggi può essere preziosa. E quindi, secondo Onfray, devono essere recuperati. Per farlo occorre che i pensatori di sinistra di oggi ricollochino Marx, contro cui il filosofo francese scocca massicce ingiurie, ai margini del pantheon del loro pensiero. Dunque gli utopismi edonistici liberali ottocenteschi, socialisti, comunisti, anarchici, libertari come modelli per cercare di rifondare la sinistra di oggi. Tutti estremi nelle loro proposte, ma la base da cui partire per riprendere in mano un mondo in collasso. 
La chiave di lettura è sempre la stessa: l'eudemonismo - il bene nella felicità -  integrato con l’etica utilitaristica - utile individuale e sociale come benessere durevole - quali capisaldi per trovare un valore alla vita, per cogliere una felicità terrena per il maggior numero possibile di uomini.
I pensatori considerati, come è giusto, non sono sempre e solo glorificati da Onfray. Anzi. Sono spesso criticati per le loro contraddizioni, sono confrontati per mostrare le ambiguità e lo spaesamento che generano; Onfray sottolinea le conseguenze estreme con un pennarello rosso. Eppure il fine è di trovare una sintesi, un momento di ricapitolazione da sfruttare per nuove e più coerenti teorie. 

Nella mal celata critica alla sinistra di oggi, incapace di trovare i sentieri ben tracciati nell'Ottocento; nell’antidogmatismo, antikantismo, anticristianesimo, contro tutto ciò che provoca dispiacere per sé e per gli altri; nell’umorismo tagliente di Onfray che non stanca mai troviamo un libro prezioso, dove è possibile attingere informazioni, aneddoti e interpretazioni divertenti e allo stesso tempo carichi di riflessione.

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