Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

20 apr 2021

Uguaglianza - Riccardo Caporali (Saggio - 2012)

"Uguale e disuguale trascorrono il moderno e si sporgono oltre di esso. E allora, forse, passa di qui anche l'attuale longevità di quelle categorie che su questa endiadi hanno costruito la forma e la sostanza politica di un'epoca. Il discorso filosofico sull'uguaglianza (e sulla disuguaglianza) non conclude: non finisce nelle sue dialettiche moderne".


Il concetto di uguaglianza (con il suo corrispettivo dialettico di disuguaglianza) è sempre stato centrale nelle speculazioni filosofiche dell'occidente. Così, dall'antichità a oggi, la definizione stessa di uguaglianza si è accompagnata imprescindibilmente a quella di libertà (e di schiavitù), di diritto (e di esclusione), di morale e di giustizia. Il saggio, ben scritto e fluente, non fa altro che raccontare cronologicamente la storia di un'idea, cercando di coglierne il carattere problematico attraverso cui ha proceduto lungo tutta la nostra cultura. Così l'autore inizia ad analizzare il concetto di uguaglianza nel mondo greco e romano, quello gerarchico, in cui naturalmente si riconoscono i liberi dagli schiavi. Segue il mondo cristiano-medievale, quello della fratellanza universale ma anche della subordinazione, dei sensi di colpa e dell'innocenza perduta. Contraddizioni che, sebbene siano senza riferimenti teologici, contraddistinguono il mondo moderno, in cui sono l'artificio e il superamento di precarie condizioni naturali a tradursi in diritto e uguaglianza politica. Si scrivono quindi dichiarazioni e costituzioni dal forte sapore universalistico, ma che, di fatto, si concretizzano in aperte contraddizioni contro le donne, gli schiavi, gli ultimi. Ulteriore prova della difficoltà a raggiungere una sostanziale e non solo formale uguaglianza tra tutti i diversi si osserva nelle continue oscillazioni del Novecento, tra dittature e democrazie, e infine nell'attuale crisi della modernità dettata dalla globalizzazione che sfonda gli spazi e le culture e sfida continuamente l'idea stessa di uguaglianza.

Da sottolineare l'attenzione che è rivolta all'emancipazione femminile e al ruolo della donna in questa continua lotta dialettica che ancora oggi, dopo duemila e cinquecento anni di riflessioni e di lotte, non è completa.


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