Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

12 nov 2020

Il coccodrillo di Aristotele - Michel Onfray (Saggio - 2019)

"Si dice che abbia inventato la soggettività moderna: e cosa ha fatto invece l'amico di La Boétie? Lo si considera il padre del razionalismo moderno; ma come ci si può fidare di un uomo che crede nella ragione e allo stesso tempo in Dio? Di un uomo che dubita di tutto tranne che della religione del proprio re e della propria balia e che per questo motivo risparmia i propri colpi al cattolicesimo? Di un uomo che ritiene che comprendere cosa significa Dio quando ne parliamo è già una prova della sua esistenza (la cosiddetta prova delle idee innate, idee che solo lui può averci messo in testa) e non invece una prova dell'esistenza di gente che ci inculca credenze come quella?"


Trentatré tele, una più bella dell'altra, per altrettanti filosofi che raccontano nei particolari la loro visione del mondo. In un'immagine il pittore riesce a condensare il più possibile una visione filosofica. Ecco allora un oggetto, un dettaglio, un simbolo che aprono scenari interpretativi, che mirano al significato, al senso dell'opera. È l'analogon della fenomenologia, il particolare che riassume tutto il senso dell'opera. Una specie di sineddoche pittorica insomma. Dipingendo un'idea, la pittura si può permettere efficacemente di riassumere tutto un sistema filosofico. Onfray, con la sua cultura e la sua passione, ci accompagna in un viaggio tra capolavori artistici che ci illuminano con colori e figure sul pensiero di straordinari filosofi, da Pitagora fino a Derrida.

Naturalmente in questo libro di estetica e di storia della filosofia emerge tutto lo spirito polemico ed ironico di Onfray verso quei pensatori colpevoli di essersi allontanati dalla verità della materia. Quindi ci troviamo di fronte a scontri epocali come per esempio tra Democrito e Platone, tra Epicuro e Agostino, tra Montaigne e Cartesio, tra Proudhon e Marx.

Un volume di facile lettura, divertente, per la riflessione e anche per il piacere degli occhi.

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