Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

17 dic 2019

Cioran - Bernd Mattheus (Saggio - 2007)

"A partire dal 1989 i ritratti di Cioran mostrano un netto cambiamento, già prima del compimento dell'ottantesimo compleanno. Non sono tanto i segni dell'età impressi sul suo volto, quanto piuttosto l'espressione di una abissale e al contempo rigida tristezza. A mostrarsi all'obiettivo è un estraneo con l'identità di Cioran".

Mattheus, anche traduttore di Cioran in tedesco, che lo ha conosciuto ed è diventato suo amico, qui tratteggia un ritratto intellettuale del filosofo rumeno. Una bella biografia per capire l'opera del grande pensatore estremo; un pensatore che non ama i sistemi filosofici, che odia l'uomo, il mondo, Dio, che considera la vita una malattia la cui unica guarigione è l'estinzione.
È ripercorsa l’intera vita di Cioran. Dalle montagne che circondano il suo paese natio Rasinari, alle visite ai cimiteri, ai giochi con i teschi e le ossa, l'infanzia di Cioran è stata felice. Poi il passaggio dalla natura alla cultura nella città di Sibiu, dove frequenta il liceo e conosce la filosofia tedesca e la letteratura francese. E da quel momento la vita cambia, il pensiero della morte e del suicidio diventano un’ossessione, l'insonnia diventa insostenibile e scrive a soli 22 anni il suo primo libro, un capolavoro, Al culmine della disperazione. Dopo l'unica esperienza di lavoro, terribile, come insegnante liceale, hanno inizio gli anni Trenta e la sua vicinanza agli ideali nazisti, poi disconosciuti. Il suo trasferimento a Parigi, le sue lunghe pedalata in Francia, Italia, Inghilterra nella sempre crescente disperazione d'esistere. La storia di una vita con Simone Boué, quella con Friedgard Thoma, i suoi primi successi letterali, le sue idiosincrasie, le amicizie, la malattia, la morte.
Mattheus usa Cioran stesso come fonte, dai suoi libri e soprattutto dalla sua corrispondenza, di conseguenza il racconto si fa ricco di spunti riflessivi. Un lavoro rigoroso, e anche se mancano gli aneddoti curiosi, le chicche, la lettura è stimolante. Emerge il ritratto di uno scettico estremo, come recita il sottotitolo, un misantropo, ironico, nichilista, apocalittico. Cioran è un pensatore per disperati, per coloro i quali toccano la miseria umana con i propri polpastrelli, per quelli che raggiungono il culmine della disperazione e lo sentono nelle viscere.

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