Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

17 nov 2019

La condizione umana - André Malraux (Romanzo - 1933)

"Sentiva tremare in sé la sofferenza fondamentale, non quella che scaturisce dagli esseri o dalle cose, ma quella che sorge dall'uomo stesso e a cui la vita si sforza di strapparci. Egli poteva sfuggirle, ma solo cessando di pensarla; e vi si tuffava sempre più, come se questa contemplazione atterrita fosse la sola voce che la morte potesse sentire, come se la sofferenza di essere uomo, di cui si impegnava fino in fondo al cuore, fosse la sola preghiera che potesse ascoltare il cadavere del figlio ucciso". 

Cina, marzo-aprile 1927. Alcuni rivoluzionari, operai guidati da comunisti, organizzano una rivolta a Shanghai prima che arrivi Chiang Kai-Shek del partito del Kuomintag, ancora alleato con i comunisti. Seguiamo quindi le vicende di questi ragazzi nella notte e nelle ore seguenti in cui organizzano la rivolta. Seguiamo specialmente le emozioni estreme di Kio fino al suo suicidio; di Cen e della sua tenerezza di fronte alla morte; di Ferral e della sua idea di donna oggetto; l'indifferenza di Clappique; la sensibilità e la trasformazione di Emmerlich; del russo Katov che offre, in uno slancio di umanità, il suo cianuro a due compagni prima di essere giustiziato. Una situazione storica che si fa esistenziale; la rivolta, la lotta, la morte. Quest'ultima in particolare è vissuta nella sua dimensione più attiva, nella sua ricerca attraverso la ribellione. Morire non vuol dire solo accettare la fine come rassegnazione, significa anche cercarla nella sua essenza, dando significato alla vita stessa. Ne è un esempio Katov che sarà ucciso, ma dopo che aveva dato la sua parte di cianuro a due amici terrorizzati perché era stato detto loro che sarebbero stati bruciati vivi.
È dunque il romanzo in cui l'impossibilità della comunicazione con l'altro diventa condizione esistenziale, di ribellione, che non può che avere un solo esito, la morte. Una tragedia, quella dell'uomo, che si consuma nella storia, come conseguenza dell'incomunicabilità. Anche volendo la semplificazione, anche desiderando la semplicità ogni cosa diventa complessa e complicata. Si ha l'impressione che tutto avvenga, nonostante la volontà di alcuni uomini che desiderano cambiare ciò che è. Non c'è spazio per il dover essere, l'essere è tragicità. Semplificare vorrebbe dire vivere meglio, realizzare un mondo di giustizia, ma realizzare quella semplificazione e quel mondo è impossibile. Tutto è necessariamente complicato e non può che essere così. E in questa condizione, anche se alcuni uomini lottano per il cambiamento, questi stessi uomini non sono in grado di trovare una sintesi che abbia il valore dell’universale, non sono capaci di capirsi...

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