Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

26 gen 2010

Don Giovanni in Sicilia - Vitaliano Brancati (Romanzo - 1940)

"Bisogna poi aggiungere che la storia più importante di Catania non è quella dei costumi, del commercio, degli edifici e delle rivolte, ma la storia degli sguardi. La vita della città è piena di avvenimenti, amicizie, risse, amori, insulti, solo negli sguardi che corrono fra uomini e donne; nel resto, è povera e noiosa."

Rilettura di un romanzo che definirei storico o dei ricordi di un'adolescenza (che forse non è più sentita allo stesso modo nelle nuove generazioni, ma nella mia sì). Per via delle sue radicali descrizioni sociologiche, per l'uso di cliché ormai superati tra stili di vita meridionale e settentrionale, sembra un romanzo superato. Eppure la lettura diverte, fa riflettere, descrive sensi comuni realmente vissuti fino a pochi decenni fa in Italia con ironia e intelligenza. I segreti del sesso, da condividere, immaginare e trastullare solo con gli amici più intimi, sono mascherati dalla monotonia fanciullesca delle abitudini agli occhi degli altri, delle donne pudiche, delle sorelle zitelle del protagonista. Le difficoltà di Giovanni Percolla, il protagonista, ad approcciarsi con l'altro sesso che diventano impacciate e comiche; l'ironia dei personaggi e dei fatti, l'ironia del sesso visto come elemento vitale per l'uomo ma religiosamente disdicevole da raccontare; la misantropia; la misoginia; il menefreghismo; le contraddizioni dell'amore; sono elementi che coinvolgono e dilettano. E tutto è condito con uno stile ammiccante, brillante, a tratti trascinante.

Piccola nota: sebbene i protagonisti siano borghesi e abbastanza facoltosi, non mancano - un vezzo che è tipico dei siciliani - i richiami alla morte, al lutto di una Sicilia malata dalla Spagnola dopo la Grande Guerra.

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