Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

14 set 2009

da Frammenti di me stesso (Aforismi e pensieri)

Lo studio della filosofia mi occorre affinché possa sostenere d’essere. Muovermi, invece, dentro le chiome parlanti della letteratura giova al mio modo d’essere per morire, poi ciclicamente resuscitare ed infine ricordarmi d’essere.


Purtroppo ho paura che sia stato detto tutto.


Che fortuna: se Adamo non avesse mangiato quella mela vivremmo tuttora come stupide vacche che pascolano nei campi.


Non capisco come mai dopo l’Illuminismo, dopo Sade, dopo Nietzsche, dopo Russell e la manifesta irragionevolezza della fede esistono al mondo persone che non solo seguitano a credere ma che nientemeno hanno potere.


Com’è strano il mio modus apparendi, pretendo sempre di essere capito e poi faccio di tutto per non esserlo.


Bello brutto, giusto sbagliato, bene male, ma che ne so.


Potenzialmente, se ci penso, mi sento un serial killer.


Se esiste la perfezione? Certamente, la Sinfonia n. 9 in re minore di Ludwing van Beethoven.


Dio dovrebbe imparare da Beethoven.


Il cielo stellato dentro me, la coscienza morale fuori di me.


La gola, la lussuria e la superbia, non necessariamente in quest’ordine, sono le mie virtù preferite.


Come un buon epicureista vivo nascosto.


In natura, forse, soltanto i libri possiedono un’anima. Alcuni però hanno una maggiore prepotenza rispetto agli altri; com’è nella natura delle cose.


L’immortalità, in ogni caso, non perdurerà nel tempo.


Contra dico, ergo sum.


Non mi importava di essere da più o da meno degli altri uomini, mi bastava di essere diverso.
(I. U. Tarchetti – Fosca)

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