Presentazione


Presentazione

Questo spazio è dedicato agli appunti, alle briciole di recensione irrazionali, che colgo, da lettore appassionato e spesso rapsodico, nei miei viaggi verso la lentezza e la riflessione. Briciole di recensione irrazionali dunque.

Briciole perché sono brevi, a-sistemiche, frammentarie, come un certo spirito moderno pretende. Non sono delle vere recensioni. Queste hanno uno schema e una forma ben precisa, mentre i miei sono più che altro appunti colti sul momento, associazioni d’idee, giudizi dettati dalle impressioni di un istante, da una predisposizione d'animo subitaneo, da un fischio di treno... E perciò li definisco irrazionali. Perché sfuggono da un qualsiasi schema predefinito, perché sono intermittenti, perché nella scelta di un libro, per via di una congenita voracità, spesso non seguo linee e percorsi definiti dalle letture precedenti, ma mi lascio trasportare dagli ammiccamenti o dalle smorfie di sfida che un libro sulla mensola della libreria mi lancia.

È un modo insomma di coltivare, di giocare, di prendere vanamente in giro la memoria, per conservare, catalogare e archiviare frammenti di ricordi e suggestioni che un giorno, magari, potranno farmi sorridere e, perché no, commuovere.

23 dic 2024

Marcel Proust - Eleonora Sparvoli (Saggio - 2023)

"In tale argomentazione Proust mostrava una volta di più di concepire l'arte non come un oggetto da contemplare, ma come il tramite d'un flusso emotivo, spirituale, intellettuale che attraversa lo spettatore e lo ispira, rendendolo a sua volta capace di creare. La cattedrale sarebbe divenuta per Proust un modello non in quanto scrigno monumentale che racchiude orpelli preziosi (come la dimora ingombra di arredi sacri di Des Esseintes), ma perché traccia tangibile di un'aspirazione, una fede, un'idea di mondo".



"La vita, la scrittura in Proust", come da sottotitolo, si intrecciano e si sintetizzano in quel capolavoro assoluto che è la Recherche. La studiosa e critica della letteratura francese ricostruisce i sentieri biografici e letterari che hanno portato Proust a chiudersi in una stanza per molti anni e a rivivere una vita perduta e allo stesso tempo ritrovata. Esistenza e bellezza dunque, in un intreccio che è diventato un mondo, un universo, una totalità.

Il saggio è diviso in tre grandi capitoli. Il primo si rivolge alla biografia dello scrittore parigino, la famiglia e l'infanzia (rivisti quasi con modi psicoanalitici), gli amici e le loro madri, i primi racconti scritti e la passione per l'arte, gli amori e gli incontri mondani, la stesura del primo romanzo destinato a restare incompiuto e lo studio di Ruskin, insomma tutti quei passaggi biografici ed esistenziali che hanno portato Proust alla costruzione della cattedrale-mondo quale è il Tempo perduto. Interessanti, sia nelle tesi in sé sia nella loro analisi, le chiavi di lettura che l’autrice rivolge ad alcuni momenti della vita dello scrittore parigino, indispensabili per capire la sua opera.

La seconda parte è dedicata alle opere e ai lavori pubblicati (e no) che agli occhi di tutti gli studiosi, e non solo, appaiono come abbozzi di quello che sarà la Recherche. Il capolavoro proustiano è il risultato finale di uno sforzo lungo una vita, una vita dedita alla scrittura di opere (compiute e incompiute) che allo scrittore sono servite da preambolo alla sua opera maestra. Così leggiamo de I Piaceri e i giorni, del Jean Santeuil, dei Pastiches, delle traduzioni, delle critiche letterarie. Testi giovanili che, sebbene acerbi e non pienamente sviluppati, rappresentano un calderone, un guazzabuglio in cui trovare gli elementi che caratterizzeranno il futuro romanzo. L'autrice, però, è attenta anche a sottolineare le differenze di prospettiva che esistono tra i due periodi.

La terza parte, inevitabilmente, ha come protagonista il romanzo, Alla ricerca del tempo perduto: il suo significato complessivo, le ambiguità della voce narrante, la struttura, i luoghi, i personaggi come Swann, Charlus, Albertine e gli artisti come Bergotte, Vinteuil ed Elstir.


Il volume, anche se scritto elegantemente, è fitto di note - come dovrebbe essere un testo dal sapore accademico - che l'appassionato proustiano può consultare per trovare qualche altro spunto di ricerca e di lettura. Un volume-mondo dunque, uno studio ricco di dettagli e di chiavi interpretative che fanno il punto sulla mastodontica montagna di lavori che esistono su Proust.

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